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Capacità eolica mondiale: più 60% entro il 2024

Il nuovo studio di WoodMac prevede aggiunte annue di capacità pari a 71GW dal 2019-2023 e di 76GW fino al 2028

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I nuovi dati aggiornati sulla capacità eolica mondiale

(Rinnovabili.it) – La capacità eolica mondiale crescerà del 60% nei prossimi cinque anni. A sostenerlo è Wood Mackenzie Power e Renewables, nel suo nuovo “Global Outlook Power Outlook Market Update: Q2 2019“. La società di ricerca ha aggiornato le sue previsioni sull’energia del vento, rivedendo al rialzo i trend preannunciati lo scorso trimestre. Il rapporto rimarca la forte crescita prevista per i prossimi anni sotto l’incessante spinta di Cina e Stati Uniti: il documento parla di una nuova capacità eolica annuale pari, in media, a 71 GW dal 2019 al 2023 e di 76 GW dal 2024 al 2028. Commentando i dati, Luke Lewandowski, Direttore di Wood Mackenzie Power & Renewables, ha dichiarato: “Nel complesso, le prospettive sono positive e l’energia eolica globale continua a prosperare grazie a benefici sia economici che sociali”.

 

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Due i principali trend di questa crescita. Il primo riguarda gli USA dove gli acquirenti si stanno mobilitando per capitalizzare il credito di imposta sulla produzione di energia rinnovabile (PTC) prima che il valore pieno dell’incentivo termini, nel 2020,  per poi diminuire gradualmente. “Nuovi obiettivi a livello statale negli Stati Uniti e il rafforzamento dei meccanismi di Renewable portfolio standard  (che obbliga le aziende fornitrici di energia elettrica a produrre una frazione specifica della loro elettricità da rinnovabili) in tutto il paese dovrebbero supportare la domanda post-PTC”, ha aggiunto Lewandowski.

 

Le scadenze imposte nella politica cinese per l’eolico a terra e in mare, rappresentano la seconda grande leva. Gli sviluppatori onshore si stanno affrettando a pianificare i nuovi progetti al fine di capitalizzare le tariffe feed-in (FIT) prima che inizi l’era senza sussidi. Allo stesso modo, gli sviluppatori di impianti offshore stanno accelerando per non perdere l’attuale livello di incentivi, che scadrà nel 2021. “La storia non è del tutto positiva nella regione dell’Asia Pacifio, comunque – precisa l’analista – I prezzi massimi d’asta imposti dal governo e i ritardi nel commissionare progetti incentivati hanno rallentato notevolmente le aspettative di crescita a breve termine in India. Inoltre, le preoccupazioni sull’affidabilità in Tailandia hanno portato a un downgrade del 37% rispetto alle prospettive a 10 anni, dato che l’attenzione del governo si è concentrata su altre tecnologie”.