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Burden Sharing: i dati rinnovabili nelle regioni italiane

Burden Sharing

 

 

Gli obiettivi rinnovabili regionali secondo il decreto Burden Sharing

 

(Rinnovabili.it) – Quale regione ha la più alta domanda energetica? Quale riesce a rispondere al proprio fabbisogno con la maggiore percentuale di rinnovabili? In quale territorio italiano il consumo di energia verde ha superato il target 2020 e in quale è fortemente in ritardo? A rispondere a tutte queste domande è ogni anno il rapporto Fonti rinnovabili in Italia e nelle regioni, il documento che monitora i progressi delle Venti rispetto gli obiettivi del decreto Burden Sharing.

 

L’ultima edizione è stata pubblicata ieri dal GSE presenta i dati statistici ufficiali sui consumi energetici (nel settore elettrico e termico) tra il 2012 e il 2017. I dati territoriali confermano, ancora una volta, il buon andamento nazionale: la maggior parte delle regioni e delle province autonome ha registrato nel 2017, una quota verde consumata (ovvero percentuale della domanda energetica complessiva coperta da fonti rinnovabili) risulta superiore alle previsioni del decreto Burden Sharing per 2018. E per molte è già oggi più alta degli obiettivi fissati per il 2020.

 

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Vera e propria capofila, la Valle d’Aosta dove le green energy soddisfano l’82,1% dei consumi finali. Seguono nella top five, la Provincia di Bolzano (64%), la Basilicata (45%) e la Provincia di Trento (44,6%) e la Calabria (43%). In fondo alla classifica invece si trovano Lazio e Liguria, rispettivamente con una quota del 9,3% e 7,9%.

 

Ovviamente la graduatoria cambia se i dati presi in considerazione sono quelli assoluti: con ben 3.340 ktep consumati da fonti rinnovabili (quota del 13,8%) è ancora una volta la Lombardia la Regione a cui appartiene la cifra verde più alta, oltre ad essere il territorio più popoloso e quello con il fabbisogno energetico più elevato. Dietro di lei, il Veneto (2.056 ktep- 17,6%), il Piemonte 1.941 ktep – 18,5%).

 

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“Anche distinguendo tra settore elettrico e settore termico (compreso il calore derivato) – si legge nel rapporto – nella maggior parte delle regioni e province autonome i consumi di energia da FER al 2017 risultano superiori alle previsioni […]Fatte salve le caratteristiche e le condizioni specifiche delle singole regioni, tali fenomeni – come già precisato – si collegano, da un lato, alla notevole performance delle FER, ormai consolidata da diversi anni; dall’altro, alla tendenziale contrazione dei consumi energetici complessivi, legata principalmente alla difficile congiuntura economica e alla crescente diffusione delle politiche di efficienza energetica”.

 

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