Pubblicato l’Offshore Wind Energy Patent Insights Report
(Rinnovabili.it) – Dopo la calma piatta registrata negli anni tra il 2014 e il 2017, per i brevetti dell’eolico offshore è iniziata un’era di maggiore inventiva, guidata da attori europei ed asiatici. Lo spiega il nuovo Offshore Wind Energy Patent Insights Report, pubblicato oggi dall’Agenzia Internazionale delle Energie Rinnovabili (IRENA) e dall’Ufficio europeo dei brevetti (EPO).
Il documento offre una puntuale analisi dell’innovazione profusa nel comparto attraverso lo studio di ben 17.000 brevetti. Questi documenti coprono invenzioni relative alle fondazioni fisse e galleggianti, alle torri, alla trasmissione di potenza meccanica, a pale e rotori; passando per sistemi ibridi, soluzioni di stoccaggio energetico, reti e cavi sottomarini. Il quadro restituito mostra come le domande di brevetto siano cresciute in media del 18% tra il 2002 e il 2022, con un forte aumento negli ultimi anni.
leggi anche Le turbine galleggianti contro-rotanti sono pronte al debutto
La Cina domina il mercato per i non IPF
Oggi l’innovazione nell’eolico offshore è in gran parte guidata da attori in Europa e Asia, ma gli Stati Uniti stanno emergendo come mercato futuro. Nella classifica dei primi dieci paesi per famiglie di brevetti internazionali (IPF) depositate, 7 paesi sono europei, con Germania e Danimarca in testa. Nella top ten rientrano anche Stati Uniti, Cina, Giappone, Gran Bretagna, Paesi Bassi, Francia, Norvegia, Spagna e Corea del Sud. Ma è bene fare una precisazione: il concetto di IPF non include tutte le singole famiglie di brevetti nazionali che sono state depositate esclusivamente nel Paese del richiedente. Quando nel calcolo si aggiungono anche i brevetti non IPF, la Cina risulta di gran lunga il paese leader.
A livello globale la maggior parte dei brevetti per l’energia eolica offshore si concentra su tre aree: piattaforme galleggianti, attrezzature per il trasporto degli aerogeneratori, installazione e montaggio di turbine. Ma i sistemi eolici offshore stanno esplorando un numero sempre maggiore di opzioni per rafforzare lo stoccaggio energetico e/o la co-produzione di idrogeno verde. “C’è enfasi sulla promozione della flessibilità nei sistemi energetici e i dati sui brevetti rivelano un crescente interesse per integrare le opzioni di accumulo di energia all’interno dei parchi eolici offshore, in particolare quelli con capacità di produzione di idrogeno per accelerare ulteriormente le attività di decarbonizzazione”, scrive IRENA.
Brevetti per l’Eolico Offshore, dove va l’innovazione?
Per quanto riguarda le basi, il report evidenzia la crescita delle piattaforme galleggianti che stanno guadagnando sempre terreno grazie all’accesso ad acque più profonde. Quasi l’80% dei brevetti 2022 in questo segmento, infatti, riguardavano fondazioni galleggianti, con gli Stati Uniti emergenti come il principale innovatore. Le fondamenta fisse restano tuttavia la tecnologia dominante.
Secondo i dati dei brevetti, i progetti delle torri eoliche rimangono in tubolare d’acciaio. Tuttavia, la necessità di ridurre l’intensità e i costi delle materie prime ha stimolato l’interesse per progetti alternativi (cemento e a traliccio) e approcci modulari.
I dati sui brevetti per i sistemi di trasmissione rivelano la popolarità dei sistemi ad azionamento diretto grazie al loro efficace rapporto costo-peso densità di potenza, la preferenza per l’utilizzo di generatori a magneti sincroni permanenti. Danimarca, Germania e Stati Uniti stanno guidando l’innovazione in questo ambito.
Le pale continuano a diventare più grandi poiché i produttori di turbine eoliche mirano ad aumentare il fattore di capacità. I dati sui brevetti rivelano che la Danimarca è leader in questo settore, rappresentando circa l’85% delle invenzioni tra il 2017 e il 2022. Anche il numero di brevetti associati alla riciclabilità di questi componenti ha registrato una crescita significativa negli ultimi anni. leggi anche Da TouchWind la turbina eolica galleggiante a singola pala