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Da un big del petrolio la batteria per l’eolico offshore galleggiante

Da un big del petrolio la batteria per l'eolico offshore galleggiante

 

(Rinnovabili.it) – L’energy storage per l’eolico offshore galleggiante ha un nome preciso: si chiama Batwind. Questo è infatti il titolo con cui hanno battezzato un nuovo progetto di accumulo energetico su scala utility a cui la Scozia darà i natali. A condurlo sarà un consorzio nato dall’accordo tra la norvegese Statoil, il governo scozzese e l’Offshore Renewable Energy (ORE) e che riunisce università scozzesi e industria di settore. L’idea è quella di realizzare un sistema di batterie a litio che migliori l’efficienza, riducendo nel contempo i costi degli impianti eolici marini. L’esperienza pilota servirà a fornire una base tecnologica e commerciale per la realizzazione di Batwind su scala industriale.

 

Dove sarà istallato Batwind?

Il progetto prevede di istallare sulla costa un impianto contenente batterie agli ioni di Litio per una capacità di 1 MWh; a partire dal 2018 il sistema sarà connesso attraverso cavi sottomarini alla fattoria eolica Hywind, vera e propria apripista nel campo dell’energia del vento. La centrale, oggi in fase di realizzazione, a regime sarà il primo impianto di eolico offshore galleggiante. In altre parole, le sue cinque turbine da 30 MW totali non hanno fondamenta ma solo dei cavi di ancoraggio che arrivano fino a 100 metri di profondità. Ormeggiati 25 km a largo di Peterhead, nell’Aberdeenshire, gli aerogeneratori dovrebbero produrre circa 135 GWh di elettricità l’anno grazie alle favorevoli condizioni naturali. La velocità media del vento in questa zona del Mare del Nord è di circa 10 metri al secondo.

 

Perché investire nell’eolico offshore galleggiante

“Siamo ansiosi di esplorare concetti più ampi come l’accumulo di energia per rendere la produzione decentrata dell’eolico offshore praticabile in futuro, abbassando i costi e rendendolo più competitivo”, commenta Stephen Bull, vice presidente senior di Statoil per l’eolico marino dalle pagine di Recharge.

“Nell’azienda siamo convinti che [tecnologia di storage a batterie] sia parte di un set competenze che dobbiamo necessariamente avere. Hywind è stato identificato come il luogo migliore per iniziare questo processo. Non si tratta di un esemplare unico. E’ qualcosa da elaborare, per ottenere le giuste conoscenze sui futuri sviluppi su larga scala delle wind farm”.

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