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Barium Bay, l’eolico galleggiante da 1,1GW al largo della Puglia

La piattaforma paneuropea Galileo e l'italiana Hope hanno creato una joint venture per collaborare ad un nuovo maxi progetto di eolico offshore nel Mare Adriatico

barium bay
Credits: Foto di Dennis Schroeder / NREL (CC BY-NC-ND 2.0)

Il parco eolico galleggiante sarà costituito da 74 turbine senza fondamenta

(Rinnovabili.it) – Con la tecnologia delle piattaforme galleggianti, l’appetito italiano per l’eolico offshore si è risvegliato. In questi mesi il numero di progetti pianificati a largo delle coste nazionali, a distanze e profondità ma pensate prima, sta progressivamente aumentando. E non senza una certa ambizione nelle taglie e nei numeri. L’ultima grande iniziativa in tal senso è Barium Bay, joint venture tra la Galileo, piattaforma paneuropea per lo sviluppo delle green energy, e Hope, azienda con sede tecnico-operativa a Bari attiva nella progettazione di impianti rinnovabili.

L’accordo riguarda la progettazione e realizzazione di un maxi parco eolico galleggiante da 1,1 GW nell’Adriatico. Il progetto, che porta lo stesso nome dell’intensa, prevede l’installazione di 74 turbine flottanti – ossia senza fondamenta, ma realizzate su piattaforme ancorate ai fondali – posizionate ad oltre 40 chilometri dalla costa pugliese. Per la precisione in un tratto di mare compreso tra le acque a largo di Bari e quelle a nord di Barletta. Ogni aerogeneratore avrà una potenza di 15 MW e, grazie alle favorevoli condizioni del sito, il futuro parco eolico galleggiante dovrebbe produrre più di 3mila GWh l’anno. Una quantità di energia elettrica sufficiente a soddisfare i consumi di oltre un milione di famiglie italiane.

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Barium Bay, iniziati gli studi ambientali e tecnici

“Il progetto Barium Bay – ha dichiarato Michele Scoppio, CEO di Hope Group – offre un’incredibile opportunità al nostro territorio e concorrerà a farne un hub di competenze che guideranno la transizione energetica”. Si tratta, gli fa eco Ingmar Wilhelm, Chief Executive Officer di Galileo, di un progetto “fuori classe per via della sua dimensione e del suo contributo potenziale alla transizione energetica in Italia utilizzando le fonti rinnovabili del Paese. Il Mare Adriatico offre una combinazione vincente dei fattori che rendono lo sviluppo di progetti eolici galleggianti molto attraente per l’Italia: buona ventosità, grande spazio e opportuni allacci alla rete elettrica nazionale”.

Al momento attuale, la JV sta ultimando gli studi ambientali e tecnici di dettaglio con l’obiettivo di sottoporre la propria istanza per la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) ai ministeri competenti entro l’estate di quest’anno. “Siamo particolarmente colpiti dal proficuo confronto che giornalmente abbiamo con le istituzioni sia locali che nazionali”, ha sottolineato Scoppio. “Ci fa essere ottimisti sul prosieguo delle attività”.

In parallelo agli studi ambientali inizierà una campagna di misurazione puntuale della risorsa eolica a mare, che durerà circa 24 mesi, e sarà affidata alla società spagnola Eolos Floating Lidar Solutions.

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