Il gruppo tedesco ha inaugurato un nuovo hub di test in Irlanda con il volo di un aquilone Kitepower da 100 kW
Il “ritorno” dell’eolico aereo
(Rinnovabili.it) – Alla fine anni ’10 del nuovo secolo gli aquiloni eolici costituivano una delle grandi promesse tecnologie in ambito rinnovabili: impianti in grado di sfruttare i venti forti e più costanti che soffiano ad alta quota e liberi da qualsiasi recriminazione di impatto sul paesaggio. Da allora ad oggi, nessuna delle numerose proposte ingegneristiche ha raggiunto il mercato ma la fiducia nell’eolico ad alta quota non è diminuita. E lo dimostra la società energetica RWE che proprio in questi giorni a Bangor Erris, nella contea irlandese di Mayo, ha iniziato i test presso il nuovo Airborne Wind Energy. Si tratta di un impianto sperimentale realizzato in collaborazione con l’olandese Kitepower e il Mayo County Council nell’ambito del progetto MegaAwe.
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In linea generale, l’eolico aereo impiega aquiloni ed alianti autonomi per sfruttare l’energia del vento ad altezze fino a 500 metri. Vale a dire al di sopra di quelle accessibili dalla tecnologia eolica tradizionale. Ciò si traduce in una maggiore produzione elettrica e a costi inferiori potenzialmente inferiori. In questo caso la cautela è d’obbligo dal momento che la tecnologia è ancora profondamente immatura e al momento non potrebbe raggiungere la commercializzazione senza aiuti finanziari o incentivi.
Kitepower Falcon, la nuova generazione di aquiloni eolici
In questo caso Airborne Wind Energy ha ricevuto alcuni finanziamenti da Interreg North West Europe e oggi sta testando la tecnologia degli aquiloni eolici di Kitepower che dal 2016 lavora sull’eolico ad alta quota. “Utilizziamo una grande aquilone con struttura ibrido gonfiabile e uno scheletro fisso in fibra di vetro per tenerlo aperto”, ha spiegato Johannes Peschel, CEO Kitepower. L’unità “ha un’apertura alare di 60 metri quadrati e pesa solo 80 kg, compreso il kite control e i sensori. Testeremo il nostro sistema Kitepower Falcon da 100kW a Bangor Erris. Inizialmente facendolo volare fino a 350 metri di altitudine e nei prossimi mesi testando altezze maggiori. L’hub di test dedicato a Bangor Erris è il primo nel suo genere e ci aiuterà ad accelerare ulteriormente lo sviluppo del nostro sistema”.
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L’aquilone eolico impiega un’unità di controllo collegata al cavo, per controllare la direzione del volo. La corda, realizzata in Dyneema, è a sua volta fissata a una stazione di terra, alloggiata in un container dove si trova il generatore elettrico. L’elettricità viene prodotta nella “fase Reel Out” quando l’aquilone viene fatto volare con uno schema di volo a forma di otto con vento trasversale, ottenendo un’elevata forza di trazione del cavo.