Coordinamento FREE, ANEV e assoRinnovabili puntano il dito su aste e registri, rei d’aver hanno inferto un duro colpo allo sviluppo del settore
A salvarsi sembrerebbe essere solo il minieolico che ha raggiunto entro la fine dello scorso anno i 20 MW complessivi di potenza installata: “un trend positivo ma non ancora sufficiente”. Alla luce di tali dati, Coordinamento FREE, ANEV e assoRinnovabili chiedono oggi al Governo di prendere immediatamente atto di come le norme approvate negli scorsi anni stiano portando il settore eolico italiano verso una fase di stallo e di come abbiano già avuto come effetto la riduzione della forza lavoro di oltre 10.000 occupati, oltre ad aver portato al fallimento numerose aziende. “Ci aspettiamo che l’esecutivo intervenga quanto prima con politiche mirate che spostino gli incentivi dalla bolletta a meccanismi fiscali, definendo, inoltre, il quadro regolatorio post 2015 per consentire la sopravvivenza di un settore strategico per la green economy”.