Per evitare “un’Aquilonia bis” servono rapidamente criteri tecnici che garantiscano chi acquista turbine eoliche e chi le deve gestire.
(Rinnovabili.it) – L’incidente avvenuto ieri ad Aquilonia, dove una turbina eolica ha perso il controllo sulla velocità del rotore, finendo per rompersi e cadere a terra, poteva essere evitato. Lo spiega l’Anev all’indomani dell’episodio su cui ancora si debbono essere fatte le opportune indagini tecniche.
L’associazione coglie l’occasione per mettere a fuoco un problema ancora non risolto nel settore: la mancanza di criteri chiari per la certificazione e l’installazione delle turbine usate. Standard tecnici che garantiscano la sicurezza del funzionamento delle macchine e la correttezza amministrativa del loro utilizzo.
Si tratta di un tema particolarmente caro all’organizzazione che rappresenta il comparto dell’energia del vento italiana e che chiede oggi che, in tempi brevi, si faccia chiarezza per evitare il ripetersi di avvenimenti simili a quello verificatosi in Irpinia.
“La significativa riduzione del livello di incentivazione e le lunghe e gravose procedure autorizzative che rendono incerta la tempistica e l’esito del percorso amministrativo, hanno spinto molti piccoli investitori a cercare soluzioni più economiche che purtroppo non sempre garantiscono il necessario livello qualitativo”, spiega l’Anev, ricordando però quanti già oggi sono impegnati al pieno rispetto delle norme tecniche e delle procedure operative più rigorose proprio per evitare che tali gravi eventi si possano verificare. “Questo brutto episodio deve quindi far sì che eventi analoghi non possano più accadere e devono impegnare chi è preposto a fare le verifiche del caso ad intervenire nella individuazione delle responsabilità eventualmente accertate affinché vengano puniti i responsabili”.
Per questo motivo l’ANEV ribadisce la propria disponibilità a condividere le best pratices che i propri associati applicano da anni per evitare eventi catastrofici di questo tipo, auspicando che “tali procedure possano essere assunte in appositi regolamenti tecnici e definite come regole necessarie anche per gli operatori che fuori dall’ANEV operano nella rigenerazione di aerogeneratori al fine di operare nel massimo rispetto dei criteri di sicurezza necessari”.