L’innovativa macchina di Seas Geosciences sarà impiegata nelle attività di carotaggio dei fondali dove saranno ancorato l’impianto flottante da record Med Wind
Una speciale sonda geotecnica automatizzata per l’eolico galleggiante da record Med Wind
Ricordate Med Wind, il maxi impianto eolico galleggiante da 2,79 GW progettato da Renexia a largo della costa trapanese? A gennaio di quest’anno la società aveva terminato la prima parte di rilevamenti nell’ambito della campagna oceanografica e oggi è pronta ad inaugurare una nuova fase di indagine. Stavolta con uno strumento speciale: l’innovativa sonda geotecnica automatizzata della statunitense Sea Geosciences.
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La macchina avrà un compito preciso: sarà impiegata nelle attività di carotaggio dei fondali dove saranno ancorati i futuri aerogeneratori galleggianti. Un’impresa sfidante dal momento che il luogo selezionato per Med Wind si trova ad 80 km dalla costa, dove il mare arriva a profondità tra 600 e 1200 metri.
Stop ai tempi morti
Nel dettaglio la sonda, gestita completamente da remoto, preleverà e testerà campioni di terreno con una penetrazione di oltre 40 metri sotto il fondale marino. Fornendo dati sui rischi geologici nel sito del progetto.
A guidare l’operazione di campionamento sarà proprio Seas Geosciences. “La nostra macchina per sondaggi geotecnici sottomarini sta superando ogni aspettativa per quanto riguarda la produttività e il recupero dei campioni di questa seconda fase”, ha dichiarato Paolo Casciotti, presidente di Seas Geosciences, sottolineando l’importanza di disporre di attrezzature e competenze specifiche per il lavoro in mare aperto e con profondità importanti. “Non solo stiamo lavorando più velocemente del previsto, senza incorrere in tempi morti – aggiunge Casciotti – ma stiamo anche raccogliendo campioni eccellenti che il nostro team di ingegneri potrà testare e analizzare”.
Med Wind, le caratteristiche tecniche
Med Wind verrà costruito gradualmente in più fasi. A regime l’impianto conterà 190 turbine galleggianti, con una potenza unitaria fino a 18 MW e un diametro del rotore di 295 metri.
Situato nel canale di Sicilia, a circa 80 km dalla costa, una volta in funzione il parco offshore dovrebbe conquistare il titolo di impianto eolico galleggiante più grande del Mar Mediterraneo. Secondo le prime stime di Renexia la centrale sarà in grado di generare circa 9 TWh l’anno, pari al fabbisogno energetico di 3,4 milioni di utenze. Il progetto,spiega l’azienda “contribuirà anche alla creazione di posti di lavoro locali nei sei anni di costruzione e per le attività di manutenzione nei 25 anni successivi”, ponendo le basi “per la creazione di una filiera industriale in Italia specializzata nel settore dell’eolico offshore galleggiante“.