L’Ue deve abbattere le barrire che ostacolano il libero flusso di energia elettrica e aumentare l'interconnessione fra gli Stati membri
(Rinnovabili.it) – Cinque punti per realizzare l’Unione Energetica europea, cinque priorità da perseguire subito per garantire il futuro di energetico di cui oggi l’Europa ha bisogno. Ad averle messe nero su bianco è un nuovo documento di posizione dell’European Wind Energy Association (EWEA), in cui si delinea la visione del settore eolico per il futuro del mercato energetico comunitario. “L’elettricità è l’ultimo bene in Europa a non essere liberamente commercializzato: possiamo comprare arance dalla Spagna, renne dalla Svezia, ma l’elettricità non è in vendita e questo particolare aspetto sta danneggiando l’Europa”, commenta Thomas Becker, CEO dell’associazione.
Le cinque priorità sopracitate, che danno peraltro il titolo allo stesso documento, includono: la garanzia di una legislazione stabile, la sicurezza energetica, il completamento del mercato interno dell’energia, il rafforzamento dello sviluppo tecnologico e commerciale e, infine, la lotta contro il cambiamento climatico. Ed è in questo contesto che l’EWEA chiede ai decisori politici europei una serie di azioni chiave per dar corpo a questa Unione Energetica, tra cui un obiettivo di interconnessione del 20% entro il 2030 e la realizzazione di un parco eolico offshore da 500 MW in Polonia entro il 2020, finanziato in parte dal Fondo europeo per la Strategic Investment; elemento fondamentale secondo la lobby europea del vento sarà anche lo sviluppo di un piano d’azione per diversificare l’approvvigionamento attraverso l’implementazione di fonti indigene in regioni altamente dipendenti dalle importazioni.
Infine è essenziale ridurre il deficit commerciale dell’energia garantendo che le rinnovabili siano integrate nella componente di sicurezza energetica delle azioni nazionali in programma nel 2015.
“L’Europa ha bisogno di un Internet energetico che va ben oltre la mera costruzione di piloni e interconnettori elettrici”, prosegue Becker. “Per ottenere ciò, abbiamo bisogno di una volontà politica. Il presidente Juncker e il vicepresidente Šefčovič devono invitare gli Stati membri a superare le loro differenze, a mostrare fiducia reciproca e ad aprire i loro sistemi energetici per il bene del progetto comunitario”.