Greenpeace ed EREC chiedono all'Europa un obiettivo vincolante per il 2030 del 45% di rinnovabili e la cancellazione dei sussidi al nucleare e ai combustibili fossili
“Le rinnovabili sono in Europa la fonte energetica che cresce di più, in gran parte grazie agli obiettivi europei che ci siamo posti. – afferma Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia – . Stiamo arrivando però rapidamente a un punto di svolta. E’ possibile diminuire la dipendenza dai combustibili fossili con le rinnovabili e senza bisogno di andare a cercare il petrolio a mare come vuole fare il Governo Monti. Abbiamo dunque bisogno di un fermo impegno europeo e politiche coerenti nei Paesi membri per proseguire sulla strada della rivoluzione energetica. In questo senso anche la Strategia Energetica Nazionale va corretta.”
Il rapporto raccomanda quattro passi fondamentali per avviare la suddetta rivoluzione energetica: adottare obiettivi legalmente vincolanti; rimuovere le barriere per lo sviluppo di un sistema energetico green; applicare politiche efficaci per un’economia basata sull’energia sostenibile; assicurare che la transizione a un’economia decarbonizzata sia adeguatamente finanziata. Greenpeace ed EREC chiedono all’Europa di impegnarsi nella riduzione delle emissioni almeno del 30%, al 2020, definendo un obiettivo vincolante del 45% di energia da rinnovabili al 2030 ed eliminando di pari passo tutti gli incentivi alle varie forme di sostegno a tecnologie energetiche e di trasporto non sostenibili. Il documento suggerisce anche di avviare una tassazione “verde” europea robusta e armonizzata e di mettere al centro della Cornice Finanziaria Pluriennale gli interventi per il clima e le energie rinnovabili, oltre che di creare un Fondo per l’Innovazione Industriale.