Trigenerazione, solar cooling, geotermia a bassa entalpia sono alcuni degli interventi ammessi al finanziamento dal Progetto Justice
(Rinnovabili.it) – Le Forze Armate italiane hanno l’occasione di convertirsi all’energia sostenibile e rendere le proprie strutture operative piccole centrali energetiche. L’opportunità è offerta dall’invito a presentare la propria manifestazione di interesse, per la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili lanciato dalla Direzione generale per l’energia nucleare, le energie rinnovabili e l’efficienza energetica del Ministero dello Sviluppo Economico. Partendo dalla considerazione che gli edifici di proprietà o in uso esclusivo alla componente militare dello Stato presentano generalmente una spesa annua elevata per il consumo di energia, il Mise ha deciso di avviare una linea specifica di interventi denominata Progetto Justice.
L’invito si rivolge alle Forze Armate e alle Istituzioni che tutelano la legalità e la sicurezza nelle Regioni dell’area Convergenza e prosegue le attività avviate a partire dal maggio 2010, nell’ambito della linea 1. 3 del POI riguardante “Interventi a sostegno della produzione di energia da fonti rinnovabili nell’ambito dell’efficientamento energetico degli edifici e utenze energetiche pubbliche o ad uso pubblico”. Con uno stanziamento previsto di 10 milioni di euro, il progetto ammette al finanziamento impianti fotovoltaici, solari a concentrazione, cogenerazione e trigenerazione ad alto rendimento alimentati da fonti rinnovabili,“solar cooling” e pompe di calore geotermiche a bassa entalpia. Nelle specifiche tipologie di edificio, oltre a caserme e basi militari, sono incluse anche le sedi di Tribunali civili, penali e amministrativi, Corti di Appello, Procure della Repubblica, Giudici di Pace, case circondariali e istituti di pena.