Lo scorso anno tutte le fonti rinnovabili hanno rappresentato il 15,0% dell'energia consumata nell'UE, ovvero lo 0,8% in più rispetto al 2012
(Rinnovabili.it) – La direttiva 2009/28 / CE ha stabilito l’obbligo per gli Stati membri dell’Unione europea di ottenere fino al 20% del totale dell’energia comunitaria consumata nel 2020 da fonti rinnovabili (consumo finale lordo di energia). A 6 anni dalla scadenza UE, a che punto sono questi obiettivi? Alla domanda risponde EurObserv’ER, progetto promosso dal programma Intelligent Energy Europe della Commissione europea. L’osservatorio ha rilasciato proprio in questi giorni rilasciato la sua ultima indagine sul grado di attuazione a livello nazionale di questi target. Secondo il nuovo barometro, il consumo energetico finale lordo dell’UE legato alle rinnovabili è cresciuto nel 2013 di 7,8 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep), raggiungendo i 170,9 Mtep totali.
Di questa crescita aumento, l’energia eolica ha rappresentato una fetta pari a 2.3 Mtep, la biomassa 1,9 Mtep e il fotovoltaico 1,1 Mtep. Numeri meno eccellenti, ma pur sempre in crescita anche per il biogas, che ha raggiunto quota 549mila tep nel settore dell’elettricità e 362mila in quello del calore. Calcolatrice alla mano, ciò significa che lo scorso anno tutte le fonti rinnovabili (compresa geotermia, idroelettrico, solare termico, ecc.) hanno rappresentato il 15,0% dell’energia consumata nell’UE, ovvero lo 0,8% in più rispetto al 2012 (14,2%). Di pari passo, il consumo energetico finale lordo totale è invece continuato a diminuire nel 2013, “pressato dalla recessione e anche come risultato degli sforzi raggiunti nel campo dell’efficienza energetica”.
Se l’analisi si sposta su scala nazionale si scopre che 5 Stati Membri hanno già raggiunto i rispettivi target nazionali – Bulgaria, Estonia, Lituania, Romania e Svezia – mentre altri otto sono oggi al 90% del percorso: Austria, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Italia, Lettonia e Slovenia. Decisamente più indietro la Francia e la Germania, rispettivamente al 63% e al 68% del loro obiettivo 2020 secondo EurObserv’ER, mentre in fondo alla classifica appaiono Regno Unito (35%), Paesi Bassi (32%) e Lussemburgo (33%).