Nel settore delle energie rinnovabili, fotovoltaico e biofuel offrono un numero maggiore di posti di lavoro
(Rinnovabili.it) – “Le energie rinnovabili sono divenute un pilastro della crescita economica low carbon a livello mondiale, un elemento che si riflette direttamente nell’aumento del numero di posti di lavoro creati nel settore”. Con queste parole Adnan Z. Amin, direttore generale dell’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA) ha presentato ieri ad Abu Dhabi la quinta edizione del Renewable Energy and Jobs – Annual Review. Il rapporto, come è facile intuire, indaga su numeri e tendenze dell’occupazione verde globale, classificando l’offerta di lavoro per Paese e tecnologia energetica.
Si scopre così che nel 2017 le fonti rinnovabili hanno creato oltre 500mila nuovi posti di lavoro nel mondo, un dato in crescita del 5,3 per cento rispetto al 2016. In nuovi occupati portano il numero complessivo di green job nell’energia pulita a un totale di 10,3 milioni. La speranza dell’Agenzia è che questo numero arrivi a 28 milioni entro il 2050.
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Facile immaginare quali siano le Nazioni che offrono le maggiori opportunità. La Cina, primo paese al mondo per investimenti verdi e velocità di crescita delle green energy, domina la classifica con oltre 3,8 milioni di posti di lavoro nelle energie rinnovabili. Seguono il Brasile, gli Stati Uniti, l’India, la Germania e il Giappone. L’Italia arranca, piazzandosi al sesto posto solo nella classifica degli Stati europei, per lo più grazie al contributo del fotovoltaico e delle biomasse.
“I dati – aggiunge Amin – sottolineano un quadro sempre più regionalizzato, mettendo in evidenza come nei Paesi in cui esistono politiche favorevoli, i benefici economici, sociali e ambientali delle energie rinnovabili sono più evidenti”.
Uno dei risultati più interessanti del rapporto riguarda l’occupazione nei singoli settori tecnologici. Fra tutte le energie rinnovabili è il fotovoltaico a offrire oggi il maggior numero di posti di lavoro con quasi 3,4 milioni di occupati, quasi il 9 per cento in più dal 2016. E non poteva essere altrimenti dal momento che l’energia solare è stata lo scorso anno il segmento energetico con la crescita più sostenuta (leggi anche Boom di investimenti nel fotovoltaico: il solare eclissa le fossili). Si stima che, in questo contesto, la Cina rappresenti due terzi dei lavori nel fotovoltaico, pari a circa 2,2 milioni di occupati.
Segue il settore dei biocarburanti liquidi con quasi 2 milioni di posti di lavoro, quindi idroelettrico (1,5 mln) ed eolico (1,2 mln), in leggera contrazione rispetto alle performance 2016. “La trasformazione dell’energia consiste nel migliorare le opportunità economiche e aumentare il benessere sociale”, ha affermato Rabia Ferroukhi, capo dell’unità politica di IRENA. “Fornendo ai responsabili politici questo livello di dettaglio sulla composizione dell’occupazione e delle competenze nelle rinnovabili, i paesi possono prendere decisioni informate su diversi importanti obiettivi nazionali, dall’istruzione e la formazione, alle politiche industriali e alle normative sul mercato del lavoro”.