(Rinnovabili.it) – Nonostante gli ultimi colpi di mannaia inferti dal Governo italiano al comparto nazionale delle energie rinnovabili, l’Italia non mancherà l’obiettivo europeo della direttiva “20-20-20”. Ovviamente il merito va allo sviluppo delle green energy degli anni passati, quando il settore poteva dormire ancora sonni tranquilli, al riparo da norme retroattive o sgambetti nascosti sotto il rassicurante nome di “taglia bollette”. Il trend di crescita degli anni passati ci permesso infatti di avvicinarci già oggi alla meta del pacchetto clima-energia 2020, che per l’Italia prevedeva una quota del 17% di energie rinnovabili nel consumo finale lordo. Stando ai dati pubblicati oggi dalla Commissione, infatti, nel 2014 eravamo a solo 0.3 punti percentuali di distanza dall’obiettivo finale.
Il dato fa parte di un rapporto più ampio, presentato dall’esecutivo in relazione ai progressi compiuti dalla UE verso il target del 20% di fonti pulite entro il 2020. E come spiega Miguel Arias Cañete, Commissario responsabile per l’Azione per il clima e l’energia: “L’Europa può vantare tre volte più energia rinnovabile pro capite che qualunque altra parte del mondo e più di un milione di persone che lavorano nel settore delle energie rinnovabili, il cui valore supera i 130 miliardi di euro all’anno. Ogni anno esportiamo energie rinnovabili per un valore di 35 miliardi di euro”.
Dal documento emerge come la direttiva “20-20-20” stia funzionando: con una quota finale del 15,3% di energie rinnovabili nel consumo finale lordo del 2014, l’UE e la grande maggioranza degli Stati membri stanno riportando notevoli progressi. Inoltre la relazione evidenzia come circa 326 milioni di tonnellate lorde di emissioni di CO2 siano state evitate nel 2012 e 388 milioni di tonnellate nel 2013, comportando inoltre una riduzione della domanda di combustibili fossili in Europa pari a 116 mtep nel 2013. Interessante risulta anche il dato sul totale di combustibili fossili il cui uso è stato evitato nel 2013: il 30% è dovuto alla sostituzione del gas naturale con fonti rinnovabili. Infine quasi la metà degli Stati membri ha ridotto il consumo interno lordo di gas naturale di almeno il 7%. “La relazione indica ancora una volta che l’Europa crede nelle energie rinnovabili e che le energie rinnovabili fanno bene all’Europa”, aggiunge il commissario. Viene solo da chiedersi perché allora gli obiettivi del pacchetto clima energia 2030 che sostituirà l’attuale, siano così deboli e non vincolanti.