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Energie rinnovabili in Italia: aggiornati i dati dei consumi finali

Il GSE rivede al rialzo gli ultimi dati ufficiali sulla quota verde nei consumi energetici. In aumento anche il peso delle fer termiche

energie rinnovabili Italia

 

 

(Rinnovabili.it) – Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) aggiorna i dati sulle energie rinnovabili in Italia. I numeri in questione sono quelli riportati nel Rapporto Statistico 2016, l’ultima pubblicazione completa ed ufficiale sulla diffusione e gli impieghi delle fonti rinnovabili di energia nel settore elettrico, termico e dei trasporti. Il GSE ha ripreso in mano il documento per rivedere al rialzo alcuni dati, a seguito di una revisione dei consumi finali di carbone e prodotti derivati, concordata dall’Italia con Eurostat.

Il risultato? Il Belpaese è leggermente più avanti di quanto notificato in passato. Il Gestore ha ricalcolato la quota delle fer nella domanda energetica complessiva, scoprendo che nel 2016 le energie rinnovabili hanno soddisfatto il 17,41 per cento dei consumi finali lordi. Ossia 0,06 punti percentuali in più. Lo scarto può apparire insignificante sulla carta, ma non all’atto pratico, anche considerando che il dato complessivo risultava ( e risulta ancora) leggermente inferiore  a quello del 2015.

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Le energie rinnovabili dell’Italia 2016: dati su produzione e consumi

Settore elettrico:  il 37,3% della produzione elettrica lorda nazionale proviene da energie rinnovabili. Per la precisione al 2016 risultavano operativi oltre 742.000 impianti, per una potenza complessiva di 52,3 GW che hanno soddisfatto il 34% dei consumi interni lordi di elettricità. Il contributo maggiore arriva dall’idroelettrico, seguito da fotovoltaico, bioenergie, eolico e quindi geotermia.

 

Settore termico: il 19% circa dei consumi nazionali proviene da fonti rinnovabili, pari a circa 10,5 Mtep. Il totale si riduce leggermente, però, se si considera la grandezza utile ai fini del monitoraggio degli obiettivi UE, che comprende i soli bioliquidi sostenibili. Il maggior apporto arriva dalla biomassa solida, seguita dalle le pompe di calore, dalla frazione biodegradabile dei rifiuti e dal biogas.Sono ancora limitati i contributi della fonte geotermica a bassa entalpia e di quella solare

 

Settore trasporti: nel 2016 sono stati immessi in consumo circa 1,2 milioni di tonnellate di biocarburanti (contenuto energetico pari a 1,04 Mtep), in larghissima parte costituiti da biodiesel. “L’obiettivo europeo al 2020 di energia da FER nei trasporti (10%) comprende sia l’utilizzo di biocarburanti sia quello di energia elettrica nei trasporti – si legge nel report – Considerando i fattori moltiplicativi imposti dalla Direttiva 28/2009, il dato di monitoraggio per l’Italia nel 2016 è pari a 7,2%, in crescita rispetto all’anno precedente (6,4%)”.

 

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