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Energie rinnovabili, sono un investimento migliore della cattura CO2

Energie rinnovabili

 

Il rendimento energetico degli investimenti nelle energie rinnovabili e quelli per catturare la CO2 per la prima volta a confronto

(Rinnovabili.it) – I modelli e le strategie climatiche che puntano alla decarbonizzazione della società accostano, spesso e volentieri, gli impegni sulle energie rinnovabili a quelli sul fronte della cattura della CO2. Negli ultimi anni, infatti, il ritardo accumulato nei confronti della lotta alle emissioni ha dato maggior credibilità ad un’opzione inizialmente sostenuta solo dal comparto energetico tradizionale. Oggi gli esempi di impianto non mancano ma la tecnologia è ancora in una fase sperimentale: costi proibitivi ed efficacia contenuta. Affinché il CCS (carbon capture and storage) possa dare un contributo al clima, il settore avrebbe bisogno di un’iniezione di investimenti e fiducia. Ma conviene davvero spendere soldi sulla cattura del carbonio? Secondo i parlamentari europei, pronunciatisi sul tema nella relazione alla strategia UE 2050, la risposta è no e non sono i soli a pensarla così.

 

Un team di ricerca internazionale ha messo per la prima volta a confronto il rendimento energetico degli investimenti nelle energie rinnovabili e quelli nella tecnologia CCS. Lo studio, pubblicato in questi giorni su Nature Energy è stato condotto dagli scienziati della Lancaster University, Khalifa University, Clemson University, UiT The Arctic University of Norway e dell’Università di Firenze. Ed è proprio Ugo Bardi, docente di Chimica fisica dell’Ateneo fiorentino a spiegare da dove nasca la ricerca “Lo studio risponde a una domanda fondamentale: nella situazione di urgenza climatica in cui ci troviamo, è più conveniente ridurre le emissioni degli impianti convenzionali, oppure passare direttamente alla produzione di energia con tecnologie pulite e rinnovabili?”.

 

Ebbene le energie rinnovabili si confermano il metodo più efficace di combattere i cambiamenti climatici. Il team ha preso in considerazione l’energia necessaria per creare e far funzionare le tecnologie di cattura del carbonio in una serie di centrali elettriche a combustibili fossili sulla base del “ciclo di vita”; quindi hanno confrontato il rendimento energetico del CCS con il ritorno ottenuto dagli investimenti negli impianti solari ed eolici, valutando le variabili legate al costo di produzione e di manutenzione e alle caratteristiche dei luoghi d’installazione (compresa la necessità di integrare sistemi di storage).

 

>>Leggi anche CCS: chi preme per il “carbone pulito” in Europa?<<

 

Il risultato è che, anche nel caso di fonti rinnovabili moderatamente efficienti, il ritorno in termini di energia è migliore rispetto a quello che si avrebbe costruendo nuove centrali elettriche a combustibili fossili con cattura del carbonio. “Sotto il profilo energetico – aggiunge il dott. Denes Csala, dell’Università di Lancaster e coautore della ricerca – è meglio investire le risorse disponibili direttamente nella costruzione di nuove energie rinnovabili e capacità di stoccaggio piuttosto che costruire nuove centrali elettriche a combustibili fossili con cattura del carbonio”. “I risultati sono chiari – conclude Bardi -, per ogni combinazione ragionevole dei parametri, l’energia rinnovabile vince sul ‘sequestro’ del carbonio. Il vantaggio, non solo monetario, suggerisce che dovremmo impegnarci al massimo in questa direzione per combattere i cambiamenti climatici”.

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