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Verso un futuro senza spina: l’energia pulita passa al wireless

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(Rinnovabili.it) – Niente più tralicci, cavi o piloni: per portare l’energia pulita dagli impianti di produzione ai consumatori in futuro non saranno necessarie ingombranti infrastrutture. E non si tratta di un futuro lontano. Il primo esperimento italiano, in tal senso, ha già dato risultati soddisfacenti: a condurlo un team di ricercatori guidati da Marco Santarelli, direttore scientifico di Res On Network e membro scientifico del progetto di ricerca Netonnets. Il gruppo ha effettuato a settembre scorso un primo test a Torre del Cerrano (Te), in Abruzzo, ed è riuscito ad accendere una lampadina sfruttando l’energia prodotta dal moto ondoso del mare e da un pannello fotovoltaico. L’esperimento in ha dimostrato che è possibile trasmettere energia a una distanza di 500 metri sfruttando le onde elettromagnetiche. Ma come funziona? A spiegarlo è lo stesso istituto in una nota stampa:

 

Per la trasmissione dell’energia prodotta da fonti rinnovabili e da una determinata massa o materia reperibile nell’ambiente, occorrono principalmente tre elementi: due bobine in rame, poste in qualsiasi posto, dette bobine di Tesla, che trasformano l’energia raccolta e creano nello spazio compreso fra loro un campo di forza e un trasformatore che rende il segnale energetico fruibile da una lampadina o da qualsiasi dispositivo richiedente energia elettrica, come elettrodomestici, Tv o computer, che così non avranno più bisogno di essere attaccati a una spina per funzionare.

 

 

«In questo momento – sottolinea Santarelli- la trasmissione dell’energia senza fili è la frontiera della ricerca in tutto il mondo perché eliminare i ‘cavi’ renderà i nostri dispositivi e tutto ciò con cui interagiamo molto più efficiente, pratico e decisamente meno costoso. Con tale scoperta potremmo prevenire black-out e fornire interi quartieri con energia in surplus di impianti rinnovabili. Stiamo conducendo esperimenti importanti sulla rete elettrica tradizionale con un approdo ad un’energia senza fili che sfrutta anche l’energia da elementi ambientali secondo il principio della cosiddetta ‘risonanza reciproca’. L’esperimento è registrato come ‘Elastic Energy’ in team con esperti internazionali».

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