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Energia: le prospettive tecnologiche al 2050

Con le politiche giuste, passare all'energia pulita può rendere il doppio di quanto investito. Ma per farlo serve un'azione politica decisa

(Rinnovabili.it) – Una serie di nuove tecnologie sono pronte a trasformare il sistema energetico, offrendo la possibilità di ridurre drasticamente le emissioni di carbonio, migliorare la sicurezza e generare un grande ritorno degli investimenti. A fare il quadro della situazione è l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) che ha rilasciato in questi giorni la nuova pubblicazione Energy Technology Perspectives 2012 (ETP2012). Il documento spiega come attivare e promuovere tecnologie e comportamenti che insieme hanno la potenzialità di rivoluzionare l’intero sistema energetico e sbloccare enormi benefici economici entro il 2050. L’ETP 2012 si basa sull’attività di monitoraggio svolta dalla stessa IEA e in base alla quale è stato rivelato che, nonostante alcuni recenti progressi nella distribuzione delle rinnovabili, la maggior parte delle tecnologie pulite non sono ancora sulla buona strada per fornire il contributo richiesto alla riduzione delle emissioni climalteranti e dunque realizzare un sistema energetico più sicuro.

“Mentre i nostri sforzi per giungere all’attesa trasformazione energetica sono ancora molto indietro, voglio sottolineare che l’occasione d’oro per farlo è già davanti a noi: se venisse intrapresa una significativa azione politica, potremmo ancora realizzare l’enorme potenziale di queste tecnologie per la riduzione della CO2 e la sicurezza energetica”, ha commentato il Direttore Esecutivo IEA Maria van der Hoeven.

La rivoluzione tecnologica non sarà a buon mercato, ma i benefici a lungo termine superano di gran lunga i costi. ETP 2012 presenta un piano di investimento che fa più che ripagare sé stesso, solamente attraverso il risparmio di carburante entro il 2025. E i risparmi si triplicherebbero al 2050. Nel dettaglio la pubblicazione ETP 2012 presenta un 2 °C Scenario, che elenca le scelte tecnologiche in grado di garantire una probabilità dell’80% di limitare, a lungo termine, un aumento della temperatura globale di 2 °C. Il piano porta ad un sistema energetico sostenibile caratterizzato da fonti diverse, basse emissioni di carbonio e estese infrastrutture.