Secondo l’associazione le nuove misure per le imprese ad alta intensità energetica porterebbero un nuovo aggravio sulla fattura elettrica delle piccole e medi imprese
“Si tratta di un beneficio importante a favore delle sole aziende medio/grandi e grandi, che delinea uno sgravio complessivo di circa 600 milioni di euro annui – ha spiegato Paolo Galassi, presidente di CONFAPI INDUSTRIA -. Le aziende più piccole ma ad alta intensità energetica comunque resteranno del tutto escluse. Anzi avranno il dovere di sopportare gli oneri di compensazione”. In base alle stime dell’associazione per le PMI si profilerebbe un aumento di circa 3 euro/MWh, indicativamente equivalenti al 4,5% della spesa per la componente energia. A titolo esemplificativo, una piccola impresa energivora con consumi da 2 milioni di kWh annui subirà un aumento di costo annuo pari a 6 mila euro.
“Al contrario, per le imprese che beneficeranno del vantaggio – ha spiegato il presidente di CONFAPI INDUSTRIA Paolo Galassi – lo sgravio sarà tra il 15% ed il 60% degli oneri, un vantaggio crescente in proporzione alle dimensioni. Si tratta di una disparità di trattamento inaccettabile e ingiusta, oltre che pericolosa per le PMI che ne subiranno le conseguenze”.