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Elmetti protettivi intelligenti, Enel lancia la sfida “Smart Helmet”

Nuova challenge per gli innovatori di tutto il mondo: riuscire a progettare un elmetto di protezione che integri un set di sensori e dispositivi intelligenti sviluppati per migliorare la sicurezza del lavoratore e la qualità del lavoro stesso.

Elmetti protettivi intelligenti

(Rinnovabili.it) – È possibile far sposare sicurezza, comfort e “intelligenza” in un unico dispositivo di protezione individuale? Questa la domanda che Enel Global Infrastructure and Networks, del Gruppo Enel, pone oggi agli innovatori di tutto il mondo lanciando una nuova sfida sulla piattaforma Open Innovability®. La challenge ha un obiettivo preciso: progettare “smart helmet”, elmetti protettivi intelligenti dotati di sensori, piccole telecamere o, persino, di visiere computerizzate. 

Garantire la sicurezza sul posto lavoro è uno degli obblighi più importanti a livello globale. E per alcuni luoghi in particolare – come i cantieri e i lavori in quota nel settore elettrico – attenzione e buone pratiche non sono gli unici “strumenti di protezione”. Servono quelli che in ambito della sicurezza sul lavoro sono chiamati DPI, acronimo di dispositivi di protezione individuale, ossia attrezzature e indumenti in grado di tutelare i lavoratori da uno o più rischi a cui potrebbero essere esposti, rispondenti a stringenti standard internazionali e locali. Si tratta di prodotti frutto di una ricerca tecnologica continua, che alza di volta in volta gli standard di settore. E in questo continuo processo di miglioramento, Enel è in prima linea. La società apre le porte virtuali della sua piattaforma di crowdsourcing per coinvolgere progettisti, inventori, startup e imprese in una nuova missione.

La sfida proposta richiede lo sviluppo di elmetti protettivi intelligenti che combinino tutti i requisiti di sicurezza obbligatori con il massimo comfort e con la capacità di ospitare sensori e dispositivi “wearable” che facilitino l’attività del lavoratore in campo.

Gli elmetti protettivi per i rischi elettrici impiegati da Enel, nonostante rispondano perfettamente agli obblighi normativi in materia di protezione individuale, possono non risultare così comodi se indossati in particolari situazioni climatiche o per lungo tempo. 

Ma non si tratta solo di comfort. Negli ultimi anni sono apparse numerose nuove tecnologie capaci di aumentare l’efficienza lavorativa e al tempo stesso la sicurezza sul campo, garantendo il corretto utilizzo di questi dispositivi. Tuttavia, spesso questi miglioramenti richiedono l’integrazione di speciali sensori e tecnologie indossabili direttamente nei DPI.

Elmetti protettivi intelligenti, la sicurezza ha bisogno di innovatori

Enel sta cercando un nuovo “smart helmet” che possa essere dotato di funzioni extra quali, ad esempio, il rilevamento di tensione, l’avviso a distanza di ostacoli non visibili o veicoli in movimento o la lettura dei tag di altri DPI che è obbligatorio indossare per svolgere un determinato lavoro. Con la capacità di ospitare o addirittura integrare direttamente nella visiera, degli smartglass. Un elmetto intelligente che sia però, allo stesso tempo, comodo da indossare anche con temperature ambientali elevate. Ovviamente il primo requisito è che risponda a tutti i criteri di sicurezza obbligatori, assorbendo eventuali urti accidentali o da caduta.

L’invito lanciato su Open Innovability® chiede di presentare entro il 26 maggio 2021 la propria proposta, spiegando il funzionamento tecnico e indicando l’attuale fase di sviluppo del nuovo “elmetto smart”, eventuali criticità, tempi richiesti per l’applicazione, costi e quantità disponibili del prototipo.

I partecipanti dovranno prendere in considerazione una serie di criteri, oltre a rispettare i requisiti Health, Safety and Environment (HSE) di Enel e le normative locali. Tali criteri sono: la temperatura e umidità della testa dopo aver indossato l’elmetto per un tempo determinato; il tempo necessario a indossarlo incluso serraggio del sottogola e chiusura della visiera protettiva; il numero di smartglass (es. Vuzix Blade, Nreal, Rokid Glass 2) e di sensori sul mercato con cui sarà compatibile.

Il punto di riferimento per questa sfida è la contribuzione del gruppo Enel agli obiettivi di sviluppo sostenibile numero 9 e 8, dell’Agenda ONU 2030, ossia “Costruire un’infrastruttura resiliente e promuovere l’innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile” e“incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti.”

Qui tutte le informazioni. 

#EnelOpenInnovability 

In collaborazione con Enel