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Elettrificazione in Italia: si può arrivare al 30% entro il 2030

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I benefici del processo d’elettrificazione in Italia

(Rinnovabili.it) – In maniera a volte cauta, in altre più spedita, ha preso il via a livello globale il processo di elettrificazione dei consumi. Tra le priorità dettate dalla decarbonizzazione e l’alleggerimento dei costi delle rinnovabili, il vettore elettrico si propone oggi come miglior candidato al ruolo di principale fonte energetica nei consumi finali. Nonostante la trasformazione in atto sia quasi fisiologica per il comparto, il processo ha bisogno di essere accompagnato e guidato per sfruttare al meglio risorse e possibilità. Del come ciò sia attuabile, soprattutto a livello nazionale, si è parlato in occasione del Forum The European House – Ambrosetti, una tre giorni d’alto livello dedicata all’economia e chiusasi ieri a Cernobbio.

La discussione ha avuto come punto focale lo studio Electrify 2030, realizzato dal gruppo in  collaborazione con Enel. Il documento analizza lo scenario italiano in termini di nuove filiere industriali, occupazione e crescita economica legate all’elettrificazione.

 

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Allo stato attuale il vettore elettrico copre il 21 per cento del consumo energetico totale nazionale. Secondo gli autori dello studio, questa voce potrebbe crescere fino al 24 – 30 per cento entro il 2030 forte della trasformazione in atto nei settori trasporti, edilizia e industria. “L’elettrificazione rappresenta soprattutto un’opportunità industriale senza precedenti”, spiega afferma Valerio De Molli, Managing Partner & CEO di The European House – Ambrosetti. “Le nostre simulazioni prevedono che l’adozione delle tecnologie elettriche possa attivare un fatturato complessivo da un minimo di 135 miliardi di euro a un massimo di 326,5 miliardi di euro per il Paese al 2030”.

Le maggiori opportunità per le tecnologie di elettrificazione in Italia si trovano ovviamente nella mobilità. Le proiezioni parlano di un range di crescita compreso tra il 5 e l’8 per cento. E un fatturato per il comparto che potrebbe toccare i 456 miliardi di euro con oltre 10 milioni di veicoli elettrici su strada (scenario accelerato). Benefici ne trarrebbe anche l’ambiente dal momento che si calcola una riduzione del 50% g CO2 eq./km con i mezzi elettrici  rispetto a quelli a carburante (dati RSE)

 

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Si stima un aumento notevole – dal 26 al 32-34 per cento – anche nel settore edilizio e in quello industriale (più 2-4 punti percentuali sulla quota attuale del 35 per cento). Su entrambi comparti, gli analisti prevedono fatturato potenziale è pari a circa 80 miliardi di euro. In particolare, sono sei le tecnologie su cui puntare: pompe di calore, luci al LED, sistemi elettrochimici di accumulo, motore elettrico, elettronica di potenza, sistemi di gestione dell’energia in grado di generare tra 135 e 326,5 miliardi di euro al 2030.

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