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L’elettricità, vettore fondamentale per la decarbonizzazione

I nuovi target europei sulle rinnovabili e il ruolo delle imprese nella transizione energetica al centro dell’Assemblea di Elettricità Futura a Roma

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Simone Mori, Presidente di Elettricità Futura

 

 

Le sfide per la decarbonizzazione delle imprese al centro dell’assemblea annuale di Elettricità Futura

(Rinnovabili.it) – L’International Energy Agency ha battezzato il 2018 come l’anno dell’energia elettrica: il momento in cui il processo di elettrificazione dei consumi ha compiuto un salto di qualità nel sistema energetico globale in termini di appeal finanziario. A riconoscere all‘elettricità il ruolo di primo piano nella nuovo panorama energetico è anche l’Italia che oggi si trova a dover conciliare esigenze prettamente ambientali con quelle di sicurezza degli approvvigionamenti. “Nel futuro che stiamo costruendo l’elettricità è il vettore fondamentale per la decarbonizzazione […] e le rinnovabili sono l’asse portante dei principali settori dell’economia europea”, spiega Simone Mori, Presidente di Elettricità Futura, la realtà che rappresenta l’unico esempio in Europa di integrazione dell’intera filiera elettrica in tutte le sue componenti.

 

In occasione dell’assemblea annuale svoltasi stamane a Roma, l’associazione ha puntato i riflettori sul ruolo delle imprese e i cambiamenti a loro richiesti nella transizione energetica. “Gli obiettivi che l’Europa ci dà sono ambiziosi, ma ampiamente alla portata del nostro sistema energetico”, ha aggiunto Mori plaudendo l’innalzamento del target rinnovabili recentemente approvato dal trilogo e sostenuto anche dal Governo italiano “Chiediamo a tal fine un nuovo disegno di mercato che fornisca da un lato segnali di prezzo stabili per investimenti e disinvestimenti e, dall’altro lato, sia in grado di integrare e promuovere le fonti rinnovabili e convenzionali in un contesto coerente e competitivo, garantendo la sicurezza degli approvvigionamenti”.

I riferimenti sono ovviamente quelli al decreto rinnovabili e a quello sul mercato della capacità, su cui si contra l’attenzione del settore energetico italiano. “Riteniamo si debba sviluppare in maniera efficiente la produzione decentrata e la partecipazione attiva della domanda ai meccanismi di mercato, un mercato in cui l’efficienza energetica non sia paradigma di minori consumi ma di migliori consumi”.

 

Gli fa eco Francesco Starace intervenuto all’assemblea in qualità di presidente di Euroelectric “Il settore elettrico costituisce la chiave per lo sviluppo delle società europee. E’ necessario aprire le porte al futuro mediante l’accelerazione dell’elettrificazione dell’economia e il contemporaneo sviluppo di nuovi modelli di business “cross-sectoral”, trasformando il presente grazie ad una maggiore integrazione delle rinnovabili”. Man mano che un sistema elettrico aumenta la percentuale di rinnovabili, il prezzo medio dell’energia decresce e si stabilizza nel tempo, ha spiegato Starace. E in questo contesto è interessante introdurre uso dell’elettricità in settori che non ne fanno uso. Un recente studio di Euroelctric rivela lo stretto legame tra l’elettrificazione e la decarbonizzazione profonda. Affinchè l’Unione Europea, e con essa l’Italia, raggiunga il 95% di riduzione delle emissioni entro il 2050, l’elettricità dovrà coprire almeno il 60% del consumo finale di energia. Ciò si potrà ottenere con una crescita dell’1,5% dell’uso dell’elettricità su base annuale e una parallela riduzione del consumo di energia  dell’1,3% all’anno.