Per il Presidente dell’associazione ambientalista, il piano che dovrebbe assicurare lo sviluppo del Paese conterrebbe vecchie formule e poco slancio verso la green economy
«Non opere pseudograndi, ma gestione e recupero del territorio; non inceneritori, ma riciclaggio e raccolta porta a porta; non trivellazioni selvagge che sulla base di stime velleitarie mettono a rischio l’ecosistema marino e le economie del turismo e della pesca, ma energie rinnovabili; nessuna nuova casa, ma recupero e riqualificazione urbana accompagnati da censimento delle aree dismesse e limiti severi alle nuove edificazioni su aree libere; non nuove linee dell’alta velocità ma efficientamento del sistema ferroviario esistente».
In un comunicato diffuso dall’associazione, il Presidente Leoni ricorda quali dovrebbero essere le priorità per il nostro Paese: il risparmio e il corretto uso dell’energia, il risanamento del territorio e la prevenzione del rischio idrogeologico, quest’ultima considerata da Leoni la più grande opera pubblica di cui avrebbe urgentemente bisogno il nostro Paese. Calda anche la questione degli inceneritori che, a detta dell’associazione ambientalista, oltre a non costruirne di nuovi, si dovrebbe iniziare a pensare a come smantellarne una parte di quelli esistenti.