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Puntare sul teleriscaldamento rinnovabile per staccarsi dal gas russo (e americano)

Teleriscaldamento rinnovabile: il tassello mancante ai piani UE sull’energia
via depositphotos.com

Tre proposte per rivedere la Direttiva UE sull’efficienza energetica

(Rinnovabili.it) – Teleriscaldamento a trazione rinnovabile e obiettivi integrati con quelli sulla performance energetica degli edifici. Sono queste le chiavi per tagliare la dipendenza dell’Europa dalle fonti fossili, non accordi come quello sul Gnl con gli Usa che incatenerà l’UE agli idrocarburi per decenni ed è uno “scandalo”. Punta tutto sull’efficienza energetica la ricetta presentata oggi dall’ong CAN Europe. Che suggerisce a Bruxelles di usare la penna per correggere la nuova Direttiva sull’energy efficiency, piuttosto che per acquistare il gas americano.

“Mentre i moderni sistemi di teleriscaldamento possono contribuire significativamente all’integrazione delle energie rinnovabili per decarbonizzare il nostro sistema energetico, molti dei sistemi esistenti nell’Europa centrorientale sono ancora altamente inefficienti e fortemente dipendenti dai combustibili fossili, come il petrolio, il gas fossile o il carbone”, nota CAN Europe.

Le proposte per promuovere il teleriscaldamento rinnovabile

Per cambiare rotta e promuovere il teleriscaldamento rinnovabile serve un intervento a 360 gradi che affronti tutti gli ostacoli principali. A partire da infrastrutture energetiche vecchie, inefficienti e inaffidabili, elevate perdite di calore, bassi standard ambientali, scarsa manutenzione. Altro scoglio, la necessità di alti investimenti, che si scontra con poche risorse finanziarie a disposizione.

Intervento che può arrivare in tempi ragionevoli attraverso la revisione della Direttiva efficienza energetica, il cui iter è iniziato lo scorso luglio quando la Commissione ha presentato il nuovo testo all’interno del pacchetto legislativo Fit for 55. Tre i punti principali secondo l’ong:

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