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Sviluppo dell’energy storage, ecco come fare

Sviluppo dell'energy storage, ecco come fare

 

(Rinnovabili.it) – Come far progredire il settore dell’accumulo energetico a livello mondiale? Alla domanda risponde l’Agenzia per le energie rinnovabili IRENA con un nuovo rapporto sullo sviluppo dell’energy storage. Il documento, presentato oggi ad Abu Dhabi in occasione della nona riunione del Consiglio dell’associazione, fornisce una chiara road map dedicata alla diffusione dei sistemi di stoccaggio come parte fondamentale dell’infrastruttura elettrica e termica per un futuro energetico sostenibile. Nel dettaglio la relazione definisce 14 priorità d’azione in cinque settori prioritari in cui i governi e l’industria possono lavorare insieme per favorire lo sviluppo di politiche in materia di stoccaggio dell’energia rinnovabile.

 

Secondo gli autori, per evitare gli effetti peggiori del cambiamento climatico e di accelerare la trasformazione sostenibile del paradigma energetico così come la crescita economica, la quota delle energie rinnovabili nel settore elettrico dovrà raddoppiare, raggiungendo il 45 per cento del totale entro il 2030. Ma riuscire ad ottenere un mix così “verde” non dipenderà solo dal calo dei costi tecnologici e dalla tanto citata grid parity.  Per fare ciò, si stima siano necessari 150 GW di stoccaggio attraverso sistemi a batteria e 325 GW di pompaggio idroelettrico, rendendo lo sviluppo dell’energy storage un elemento essenziale per l’espansione delle energie rinnovabili.

 

“Ora è il momento di pensare a integrare le batterie di grandi dimensioni all’interno del sistema energetico globale”, ha commentato direttore generale IRENA Adnan-Z Amin durante la presentazione del rapporto. “La road map che abbiamo presentato è un punto di partenza per tutti i responsabili politici che cercano di integrare maggiori capacità di stoccaggio energetico”.

 

LE 5 AREE PER LO SVILUPPO DELL’ENERGY STORAGE

Le cinque aree prioritarie individuate comprendono: lo stoccaggio delle rinnovabili nelle isole e nelle aree remote, i sistemi residenziali per l’auto-consumo nei paesi con quote elevate di impianti fotovoltaici sul tetto, impianti integrati alle centrali rinnovabili per i paesi con vincoli infrastrutturali della rete e impianti d’accumulo integrati al network di distribuzione dell’energia.

 

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Il documento riserva un approfondimento anche al sistema italiano dello scambio sul posto (SSP) definito “un sistema di accumulo virtuale per l’elettricità prodotta ma non consumata nello stesso periodo”.

 

“Dal punto di vista del governo, – si legge nel documento –  il regime di SSP è stato un modello alternativo al sistema di incentivazione regolare inizialmente adottato. Esso ha favorito la produzione di energia da fonti rinnovabili in generazione distribuita e ha fornito una chiara visione dei prezzi dell’energia. Inoltre consente ai consumatori di determinare se l’autoconsumo attraverso sistemi di storage è economicamente più attraente dell’immissione in rete. Di contro però, l’SSP crea degli oneri sia per il governo che per gli utenti. Ciò è dovuto alla notevole numero di giocatori coinvolti e l’elevata quantità di dati da abbinare e verificare per il calcolo economico della compensazione”.

 

La tabella di marcia firmata IRENA, è il prodotto di quattro seminari delle parti interessate a cui hanno partecipato oltre 200 esperti del settore provenienti da 50 paesi.

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