(Rinnovabili.it) – E’ formalmente partita la corsa ai SuperComputer del futuro, i cosiddetti Computer Exascale, macchine centinaia di volte più potenti di quelli attuali e dotate di una velocità di calcolo di ben almeno 1018 operazioni al secondo. Se è vero che ad aprire le danze è stato all’inizio di quest’anno il Giappone con l’innovativo Supercomputer da 1 ExaFlops, un passo importante lo ha compiuto anche l’Europa. Qui infatti un team di ricerca interdisciplinare con esperti provenienti da Germania, Svizzera e Spagna, sta oggi lavorando ad un progetto per migliore l’efficienza energetica di queste super macchine.
L’iniziativa, battezzata con il nome di EXA2GREEN e finanziata dall’Unione Europea, mira a studiare i consumi dei computer Exascale per migliorarli sotto il profilo energetico, mantenendo inalterate le capacità di calcolo.
Come spiega il prof. Vincent Heuveline, coordinatore di EXA2GREEN sul sito del CORDIS: “Le attuali architetture di computer in grandi sistemi di calcolo ad alte prestazioni consumano enormi quantità di energia. Può risultare molto difficile ispezionare e capire tutti i possibili dissipatori di energia in queste piattaforme”. Per risolvere il problema il team ha impiegato due tipi di dispositivi di misurazione della potenza (esterni e interni) producendo modelli precisi per la caratterizzazione e la previsione di tempo – potenza – energia di diversi kernel di calcolo elementari. “Oltre all’evidente valore intrinseco – continua Heuveline – dei nuovi algoritmi a risparmio energetico che sono in grado di risolvere gli stessi problemi consumando meno energia, questo lavoro è estremamente importante per sviluppare una nuova visione olistica sul calcolo a risparmio energetico”.