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Superbonus del 110%, gli ultimi ritocchi al Decreto Rilancio

Nuove modifiche potenziano ulteriormente l’incentivo alla riqualificazione edilizia, ampliandone ancora una volta la platea. Novità per biomasse e meccanismi di cessione

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Foto di Robert Forster da Pixabay

La commissione Bilancio della Camera approva l’emendamento dei relatori sul Superbonus 110%

(Rinnovabili.it) – Il Decreto Rilancio approderà in Aula alla Camera il prossimo lunedì 6 luglio. Ma prima del voto di fiducia chiesto dal Governo c’è tempo per aggiungere alcune limature. A partire da quelle riguardanti il superbonus o ecobonus 110%, lo speciale credito d’imposta per gli interventi di riqualificazione edilizia. La commissione Bilancio della Camera ha approvato oggi le ultime modifiche all’articolo 119 del decreto, dando il via libera a piccole ma importanti novità tecniche. E ampliando ulteriormente la platea dei beneficiari.

Come confermato da Patrizia Terzoni, Vicepresidente della VIII Commissione Ambiente, nel comma 1 sono state modificate le soglie delle spese ammissibili, abbassando a 50.000 il tetto per gli edifici unifamiliari e a 40.000-30.000 quello per le abitazioni all’interno di un condominio. 

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Modifiche ampliative anche per i punti b e c dello stesso comma; nella lista di interventi incentivati con il Superbonus 110% fanno capolino anche: 

  • I collettori solari termici (sia a livello condominiale che per gli edifici unifamiliari).
  • L’allaccio a sistemi di teleriscaldamento efficiente per i comuni montani (sia a livello condominiale che per gli edifici unifamiliari).
  • L’installazione di caldaie a biomassa per le aree non metanizzate (per gli edifici unifamiliari), a patto che gli impianti abbiano prestazioni emissive con valor previsti almeno per la classe 5 stelle.

Tuttavia per poter accedere allo sgravio fiscale in caso di biomasse, le realtà devono trovarsi in territori non soggetti a procedura di infrazione per la qualità dell’aria.

Nelle modifiche appena votate c’è anche l’esclusione degli edifici storici o sottoposti a vincoli paesaggistici o architettonici dall’obbligo di raggiungere un aumento di due classi di efficienza energetica per poter richiedere il superbonus.

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Tra le modifiche che passano anche quella a prima firma dell’On. Raphael Raduzzi (M5S) che stabilisce la possibilità di optare per la cessione del credito d’imposta ad ogni stato avanzamento lavori (quindi su ogni fattura si può scegliere se tenersi la detrazione del 110% o chiedere lo sconto in fattura cedendo il superbonus alla ditta). “Questa semplificazione  – spiega Terzoni – consentirà una maggiore fruibilità degli interventi di efficientamento energentico ed adeguamento sismico degli edifici grazie alla possibilità di garantire sempre la liquidità alle imprese nelle varie fasi degli interventi”.

“La previsione normativa – continua la deputata – precisa anche una deroga al divieto di compensazione dei crediti relativi alle imposte erariali in presenza di debiti iscritti a ruolo, per imposte erariali ed accessori, di ammontare superiore a 1.500 euro e, soprattutto, l’assenza di limiti al numero di cessioni”.

Nel testo finale approvato oggi si conferma, infine, l’estensione della detrazione Irpef a:

  • le seconde case, prevedendo un massimo di 2 abitazioni per cittadino;
  • gli istituti autonomi case popolari (IACP) e agli enti aventi le stesse finalità sociali;
  • le cooperative di abitazione a proprietà indivisa;
  • le organizzazioni non lucrative di utilità sociale;
  • le associazioni e società sportive dilettantistiche.