Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio: “Oggi tutti gli elementi per lavorare, ora niente scuse”. Per il presidente dell’Enea Federico Testa grazie alla cedibilità il superbonus “diventa una misura in grado di andare dappertutto”. Tanto che il presidente dell’Ance Gabriele Buia la vede come una “grandissima opportunità di crescita”. E all’Abi non dispiace, anzi ne “auspica la proroga” perché le banche sono pronte a puntare sulla misura
di Tommaso Tetro
Dal webinar di Rinnovabili.it “La rivoluzione del Superbonus 110%”
(Rinnovabili.it) – Da un lato la promessa che il superbonus 110% sarà prorogato, dall’altro la concretezza della misura in chiave salva-portafoglio, con la fattura a ‘zero’ che oggi è già “realtà”, e in quella di difesa dell’ambiente con il contributo al taglio delle emissioni di CO2. Parola del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro che – nel corso del webinar ad hoc, organizzato da Rinnovabili.it e moderato dal direttore Mauro Spagnolo– ha messo in chiaro come “tutti dovremmo lavorare per la proroga come priorità per il Paese”; promettendo di farlo lui stesso in prima persona, anche se ha ammesso che “nessuna promessa può essere utile per gli operatori” e che “serve una legge scritta”.
“Possiamo migliorare su tanti aspetti – ha osservato Fraccaro – però oggi ci sono tutti gli elementi” per portare a compimento la misura che consente di riqualificare casa, migliorandone l’efficienza energetica e soprattutto senza che i cittadini spendano un solo euro (più o meno…). “Oggi abbiamo una copertura fino al 2021, e per la case popolari fino alla metà del 2022 – ha spiegato – ma deve avere una durata più lunga anche per dare maggiori certezze alle imprese, e tutti coloro che sono coinvolti nel meccanismo”. E’ per questo che ha lanciato la sua previsione: “Verrà prorogata. Il nodo è per quanto tempo”.
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Ma Fraccaro, che nel governo è la figura che più ha voluto il superbonus, insiste: “Oggi non ci sono più scuse. La fattura a ‘zero’ è realtà, già ci sono le prime. Possiamo finalmente lavorare sull’efficienza energetica dell’edilizia del Paese. E si tratta di un lavoro enorme. Il meccanismo funziona se tutti gli attori fanno la loro parte”. Prova poi a tranquillizzare i cittadini (“lo Stato non sta vendendo aria fritta, c’è concretezza e grande impegno”), ricordando che il superbonus è “la misura più importante in una visione di rilancio dell’economia e non di tamponamento come gli interventi di sostegno” per gli effetti del coronavirus: “Ci sono a disposizione 15 miliardi a testimoniarlo. L’idea del governo è far crescere il nostro Paese, puntando sul green che è la più grande possibilità per l’economia”.
Il presidente dell’Enea Federico Testa riconosce a Fraccaro l’importante ruolo nella definizione della norma: con la cedibilità del credito il superbonus “diventa una misura in grado di andare dappertutto”, ed inoltre risponde anche alla questione della “povertà energetica”. Gli interventi nei condomini – ha messo in evidenza ancora Testa – hanno anche “una funzione sociale” che si amplifica “se si riesce ad andare nelle periferie, diventando una misura per spingere la riqualificazione urbana”. Un aspetto, quest’ultimo, che anche il sottosegretario a Palazzo Chigi ha messo in evidenza: prima parlando della possibilità che grazie a questa norma ci sia maggiore “inclusività sociale”, e poi ricordando che con il processo innescato si permette “l’emersione del nero altrimenti non si può accedere alle detrazioni”, mentre “attraverso il Durc” si tiene sotto controllo “la regolarità dei contratti di lavoro”. Una norma che pur essendo stata approvato sotto l’emergenza coronavirus – ha rimarcato Fraccaro – “avremmo comunque dovuto fare, anche e soprattutto per combattere i cambiamenti climatici”.
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Il superbonus guarda al futuro, alla casa di domani che non spreca le risorse, anzi le usa in modo razionale. E’ per questo che secondo Testa c’è “un grande bisogno” di “una riqualificazione dell’offerta”; cosa che si traduce “non solo nella bontà dell’esecuzione dei lavori ma anche nella richiesta di nuova tecnologia”. Un ambito che trova d’accordo il presidente dell’Ance (Associazione nazionale costruttori edili) Gabriele Buia, per il quale “ci vogliono imprese qualificate” in grado di sfruttare “la grandissima opportunità di crescita” che diventa anche “un grande miglioramento del valore della casa”. Non solo però, perché per il capo dei costruttori “questo è l’unico vero strumento, l’unica misura concreta, di rilancio di questo Paese”.
Pur rilevando che si tratta comunque di “uno strumento complesso che necessita di un affinamento”, per Buia “il 110% dà la possibilità al proprietario di intervenire a spese ‘zero’, a carico dello Stato, e offre la possibilità della cedibilità del credito”. Cedibilità a cui le banche – ha ricordato il vicedirettore generale dell’Abi Gianfranco Torriero – sono pronte. E anche se “in questo momento mancano ancora alcune indicazioni”, le banche “si sono attrezzate in un’ottica di filiera per rendere semplice” il procedimento “sia per le imprese che per i cittadini”. Del resto anche l’Abi “auspica una proroga della misura”, dal momento che ha un “effetto macro-economico”; una misura di politica economica, quella del superbonus al 110%, “su cui le banche vogliono puntare”.