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Strategia Energetica Nazionale: l’ANCE al Senato

(Rinnovabili.it) – Si è svolta pochi giorni fa l’audizione dell’Ance presso la Commissione Industria del Senato nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla Strategia Energetica Nazionale, con riferimento particolare al tema dello sviluppo sostenibile, infrastrutturale e dell’efficienza energetica legata all’edilizia. Partendo dalla premessa che il settore delle costruzioni è uno dei comparti che maggiormente hanno risentito della crisi, il Vice Presidente per la tecnologia e l’innovazione Dott. Piero Torretta delegato ANCE, ha evidenziato l’inevitabile legame tra il conseguimento degli obiettivi della Strategia Energetic Nazionale e la ripartenza del settore edile fortemente associato alla necessità di riqualificazione del patrimonio esistente. Le proposte di ANCE si sono dunque indirizzate prima di tutto verso l’incentivazione degli interventi sull’esistente, partendo prima di tutto dalla proposta di rendere strutturale la destrazione fiscale del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, ma con qualche accorgimento in grado di migliorarne l’efficacia rispetto ai costi, come ad esempio l’introduzione di parametri di costo massimi a seconda degli interventi o ad una diversificazione delle percentuali o della durata del concorso in base al’effettivo beneficio dell’intervento.

In tema di Certificazione energetica degli edifici, l’ANCE ha espresso l’inevitabile esigenza di creare una metodologia unica nazionale, indispensabile per chiarificare ed orientare il mercato delle certificazioni ancora oggi fortemente differnziato tra regione e regione, estendendo la stessa esigenza di unificazione anche al settore della formazione e all’accreditamento dei professionisti addetti al rilascio delle certificazioni, proponendo in questo caso che il rilascio dell’attestato avvenga solo a seguito di un accreditamento dell’Ente Unico Nazionale (Accredia). Per l’Associazione dei Costruttori tutto il patrimonio immobiliare, pubblico, privato ed industriale, dovrebbe essere oggetto di certificazione energetica, inserendo i relativi dati preatazionali all’interno dello stesso catasto, incentivando perciò gli interventi di riqualificazione, considera ndo anche la possibilità in futuro (2020/2025) di escludere completamente la commercializzazione di immobili al di sotto di una certa classe energetica.

Il Vice Preseidente infine ha rilevato la necessità di ripensare i meccanismi di finanziamento sollecitando le banche a sviluppare modelli contrattuali e finanziari innovativi e ad hoc, premiando gli  interventi con il miglior rapporto benefici/costi dal punto di vista della sostenibilità ambientale ed energetica, intraprendendo campagne di sensibilizzazione sui benefici derivanti dall’efficientamento energetico degli edifici ed istituendo corsi di formazione per tecnici di green job.

Infine il delegato Ance si è soffermato sul problema della sostenibilità ambientale, economica e sociale degli intervento di costruzione, sia per contenere il problema della cementificazione che per salvaguardare il patrimonio architettonico e paesaggistico, ovviamente legato all’efficienza energetica, proponendo anche in questo caso un programma unico a livello nazionale che possa costituire una base di riferimento certa e stabile anche per la pianificazione a scala urbana (Smart Cities).

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