In una sorta di “do ut des”, le Associazioni delle rinnovabili hanno inviato un appello congiunto al Governo, contenente una serie di proposte per uscire dall’attuale instabilità del quadro normativo
Di seguito, le richieste che gli Stati Generali hanno avanzato al Governo:
- dichiarare subito che l’attuale schema incentivante non venga modificato almeno fino al 1 ottobre, come ormai da più parti segnalato;
- innalzare le soglie delle aste, uniformandole per tutte le tecnologie, e superare i registri con l’introduzione di meccanismi automatici e progressivi di adeguamento delle tariffe al crescere dell’installato;
- prorogare gli attuali meccanismi di incentivazione per tutti gli impianti realizzati nei territori dei Comuni emiliani colpiti dal terremoto ai quali viene riconosciuto lo stato di calamità naturale;
- far slittare, visto l’estremo ritardo del Governo, l’applicazione del decreto sulle rinnovabili elettriche di un periodo uguale al ritardo accumulato;
- condividere con le Associazioni di categoria le bozze dei decreti sulle rinnovabili elettriche, termiche e l’efficienza energetica.
- rendere pubblica la Strategia Energetica Nazionale per valutare quale evoluzione si immagina per il nostro sistema energetico e la sua coerenza con gli scenari europei.
Il Presidente di ANEV, Simone Togni, ha precisato che a essere messo in pericolo è un settore chiave per lo sviluppo del Paese con, in particolare per l’eolico, decine di migliaia di posti di lavoro a rischio. “Il Governo – ha dichiarato Togni – non può trascurare le richieste provenienti, non da una soltanto, ma da tutte le Associazioni di categoria delle rinnovabili che hanno creato una struttura coesa, con obiettivi comuni come gli Stati Generali delle Rinnovabili e dell’Efficienza Energetica”.