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Taglio gas russo: come risparmiare 2,7mld di m3 nel settore residenziale

Tra misure puramente amministrative e buone pratiche personali sarebbe possibile tagliare fino a 2,7 miliardi di metri cubi di gas, il prossimo inverno con il solo contributo del settore residenziale

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Il nuovo rapporto prestato stamane dall’ENEA

(Rinnovabili.it) – È di queste ore la notizia che Gazprom ridurrà di un terzo le forniture all’Italia. In una nota stampa Eni ha fatto sapere che i flussi passeranno dai 32 milioni di metri cubi, media degli ultimi giorni, a circa 21 milioni di metri cubi. Intensificando, in tal modo, la stretta energetica esercitata sull’Europa dalla contemporanea chiusura del Nord Stream 1 e dal taglio alle forniture austriache. In attesa che l’Unione europea pubblichi la nuova strategia di prevenzione invernale, molti Paesi sono già alle prese con i rispettivi piani d’emergenza.

Uno dei punti chiave per tutti appare il risparmio, tema su cui l’ENEA ha dato oggi il suo contributo presentando i dati di un nuovo studio. Il documento calcola i risparmi potenziali di gas conseguibili nel settore residenziale. E rivela come l’Italia potrebbe tagliare fino a 2,7 miliardi di metri cubi attraverso attraverso azioni mirate

Nel Belpaese il comparto residenziale è responsabile attualmente di circa il 30% dei consumi finali di energia. Una domanda consistente dedicata essenzialmente alla climatizzazione degli ambienti e all’utilizzo di acqua calda sanitaria. Ecco perché proprio a questo livello esiste un’ampia possibilità di intervento. Il rapporto divide le misure applicabili in amministrative e comportamentali.

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Le prime, spiega l’Ing. Ilaria Bertini, direttrice del Dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica,  sono “legate alla definizione di modifiche di un decreto – il D.P.R. 74 – che stabilisce le norme e i parametri che regolamentano il servizio di riscaldamento a livello nazionale”. In questo contesto gli esperti dell’agenzia suggeriscono la riduzione della temperatura interna inverno di 1° (da 20°C a 19°C), la riduzione di un’ora al giorno dell’accensione degli impianti e la riduzione di 15 giorni dell’intero periodo di accensione (una settimana all’inizio e una alla fine). In questo modo sarebbe possibile ottenere una riduzione dell’impiego del gas pari al 17,5%, per un totale di 2,7 miliardi di metri cubi in meno. Che si tradurrebbero nelle bollette familiari in 178 euro in meno l’anno. “Tutte queste cifre sono legate ovviamente alla metodologia utilizzata”, sottolinea Bertini, […] ma potrebbero subire anche qualche piccolo aumento dal momento che noi abbiamo fatto scelte molto conservative”.

Alle misure amministrative si associano quelle di tipo comportamentale. Interventi che con piccole spese da parte degli utenti potrebbero originare un risparmio energetico potenziale su base annua di 0,4 miliardi di metri cubi di gas. E risparmi economici nell’ordine di circa 240 euro l’anno per famiglia. “Abbiamo diviso queste misure in interventi che necessitano di un investimento iniziale, benché contenuto, e interventi che non richiedo un investimento“. Si va dalla sostituzione dei climatizzato esistenti con modelli ad at efficienza all’installazione di nuove pompe di calore elettriche in sostituzione delle vecchie caldaie; dalla sostituzione degli elettrodomestici con modelli ad alta efficienza a quella delle lampadine.

Credits: Enea