Come cambiano le specifiche energetiche ed emissive per il riscaldamento interni
Il 19 Aprile l’Esecutivo dell’Unione Europea ha adottato nuove norme sulla progettazione ecocompatibile. Al centro del Regolamento si trovano stavolta gli apparecchi per il riscaldamento degli interni, sia quelli ad uso domestico con potenza termica ≤ 50 kW, che quelli commerciali con potenza ≤ 300 kW.
Come spiega la stessa Commissione in una breve nota stampa, le misure sono state pensate per sostituire le attuali specifiche di ecodesign e sono frutto di un’ampia consultazione con portatori di interessi e di un controllo da parte del Parlamento europeo e del Consiglio. Ma perché era necessario rimetter mano alle norme già esistenti? Perché la tecnologia continua a migliorare sul fronte delle prestazioni e la Commissione vuole che tali miglioramenti siano rapidamente disponibili al pubblico come strumento di riduzione dei consumi energetici. E non solo.
“Si stima che le misure adottate porteranno a risultati cumulativi un risparmio di energia e di emissioni di gas a effetto serra rispettivamente di 56 TWh e 6,6 milioni di tonnellate di CO2 equivalente entro il 2040“, spiega Bruxelles. “Inoltre, abbiamo calcolato che incentivare la produzione di apparecchi per il riscaldamento interni più efficienti aiuterà i consumatori a risparmiare circa 7,9 miliardi di euro creando oltre 24.000 posti di lavoro entro il 2040″.
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Nuovo Regolamento Ecodesign per il Riscaldamento Interni
Il provvedimento stabilisce le specifiche di progettazione ecocompatibile per l’immissione sul mercato e la messa in servizio degli apparecchi per il riscaldamento d’ambiente locale, estendendo il raggio d’azione rispetto al passato. D’ora in poi nella lista rientrano anche prodotti come gli asciugasalviette elettrici, i riscaldatori a tubi di grandi dimensioni, i riscaldatori a resistenza elettrica senza controlli integrati. Inoltre, le nuove misure introducono livelli massimi di consumo energetico per le modalità a basso consumo, come la modalità spento o standby, per i prodotti interessati. Per la precisione gli apparecchi per il riscaldamento interni a basso consumo devono soddisfare una serie di specifiche:
- il consumo di energia in modo spento (Po ) non supera 0,50 W, e in modo stand-by (Psm ) non supera 0,50 W; a decorrere dal 9 maggio 2027 il consumo di energia in modo spento non supera 0,30 W;
- se il modo stand-by comprende la visualizzazione di informazioni o dello stato, il consumo di energia in questo modo non supera 1,00 W; se il modo stand-by prevede la connessione a una rete e uno stand-by in rete […] il consumo di energia in questo modo (Pnsm ) non supera 2,00 W;
- se la comunicazione tra il generatore di calore e il dispositivo di controllo è senza fili o si avvale della rete elettrica, il consumo di energia in questo modo non supera 3,00 W;
- se è previsto il modo inattivo, il consumo di energia in tale modo (Pidle ) non supera 1,00 W in media in un’ora, a meno che il modo inattivo non dipenda dall’input proveniente da una connessione di rete per fornire automaticamente calore all’ambiente, nel qual caso il consumo di energia non supera 3,00 W in media in un’ora.
Ossido di azoto e riparabilità
Il provvedimento riporta anche i limiti emissivi. Nel dettaglio le emissioni di NOx degli apparecchi per il riscaldamento d’ambiente locale a focolare aperto, aperti a camino, a combustione aperta a focolare chiuso, a flusso bilanciato e di quelli privi di condotto di evacuazione non devono superare i 120 mg/kWhinput; quelle degli apparecchi a irraggiamento luminoso o a tubo radiante i 180 mg/kWhinput.
Infine i produttori saranno tenuti a rendere disponibili pezzi di ricambio e informazioni correlate allo scopo di riparare gli apparecchi.
Leggi qui la versione integrale del Regolamento.