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Rinnovabili: l’Europa teme gli incentivi italiani

Un meccanismo di incetivazione così strutturato potrebbe frenare lo sviluppo delle rinnovabili. Pur confermando il calo dei consumi in Italia la Commissione europea invita il settore a fare attenzione

(Rinnovabili.it) – L’Italia si sta impegnando per raggiungere gli obiettivi al 2020. L’affermazione arriva dalla Commissione europea, che, fa sapere l’ANEV, la settimana scorsa ha invito una lettera al governo italiano segnalando però la possibilità che l’attuale sistema di incentivazione e le modifiche attualmente in atto rischiano di bloccare seriamente lo sviluppo e la continuità degli investimenti nel settore legato alle energie rinnovabili.

Nello specifico il Commissario europeo all’Energia, Gunther Oettinger, ha ricordato che nello schema di incentivazione andrebbero stimolati e non spaventati gli investitori e dovrebbero essere eliminate le lungaggini burocratiche che ritardano la diffusione degli impianti per lo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili. Altro limite del sistema di incentivazione italiano l’iscrizione ai registri e le aste, meccanismi complessi che scoraggiano gli utenti, le modifiche retroattive come il taglio del 22% dei Certificati Verdi e il posticipo dei pagamenti dei CV dell’anno 2011, che verranno saldati alla fine dell’anno in corso. La Commissione al momento sta monitorando la Direttiva comunitaria per verificare che le modifiche previste dal nostro paese siano conformi alle regole e valutando la possibile crescita dei mercati, in modo da garantire al contempo investimenti stabili a livello nazionale ed europeo.