(Rinnovabili.it) – Lunedì 30 gennaio Tesla ha ufficialmente acceso uno dei più grandi sistemi d’accumulo a batteria per la rete esistenti al mondo. L’impianto, costruito nel tempo record di soli tre mesi, si trova nel Sud della California, ed è in grado di immagazzinare abbastanza energia da alimentare fino a 15.000 case per fino a quattro ore. Con i suoi 80 MWh di capacità aiuterà la rete elettrica statale a bilanciare gli alti e bassi della domanda elettrica con la produzione delle rinnovabili. La struttura è costituita da quasi 400 Tesla Powerpack (batterie della dimensione di un armadio e una potenza totale di 20 MW) e 24 inverter: un vero e proprio gioiello tecnologico che tuttavia non costituisce un unicum per il Golden State.
Dopo un incidente lo scorso anno al deposito di gas naturale di Aliso Canyon, vicino a Los Angeles, la California ha iniziato a incentivare lo stoccaggio, per garantire sicurezza alla rete. E in brevissimo tempo è divenuta il terreno sperimentale dei più ambiziosi progetti di accumulo energetico a batteria, conquistando il 15% della capacità al momento esistente su scala mondiale.
L’inaugurazione della Tesla ha anticipato solo di pochi giorni il collaudo di un altro grande impianto di storage, realizzato dalla AES: con i suoi 30 MW di potenza e una capacità di 12 MWh, a regime dovrebbe conquistare la palma di batteria più grande al mondo.
Alla società di Elon Musk fa concorrenza anche AltaGas, che la scorsa settimana ha annunciato l’apertura del Pomona Energy Storage. I dettagli tecnici sono simili al progetto Tesla ( 20MW/ 80 MWh) ma per realizzarlo ci è voluto un mese in più. D’altra parte sarà difficile ripetere le tempistiche record del big di Palo Alto. Come spiega Kevin Payne, CEO di Southern California Edison, la società che comprerà l’energia dell’impianto di Tesla, è improbabile che venga ripetuta la velocità di costruzione, dato che altri siti non possiedono le caratteristiche ideali della zona sfruttata da Tesla. Payne ha anche osservato che gli impianti di stoccaggio stanno diventando sempre più sofisticati, come dimostra il progetto di Tehachapi, struttura di stoccaggio inaugurata nel 2014 e considerata all’epoca il più grande impianto di energy storage in America del Nord. Ma Tehachapi, aggiunge Payne “può fornire solo il 40 per cento della capacità d’accumulo che vedete qui”.