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Rendimento energetico degli edifici, serve l’etichettatura dei materiali

Rendimento energetico degli edifici
Foto di David Mark da Pixabay

La proposta di aggiornamento legislativo sarà presentata dalla Commissione europea il 14 dicembre

(Rinnovabili.it) – Tempo di rimaneggiamenti per la Direttiva comunitaria sul rendimento energetico degli edifici (EPBD). La Commissione europea sta lavorando alla nuova proposta con l’intenzione di presentare il testo d’aggiornamento per il prossimo 14 dicembre. L’obiettivo è allineare le norme comunitarie alle istanze della Renovation Wave, la strategia di riqualificazione edilizia lanciata da Bruxelles ad ottobre 2020 per raddoppiare il tasso di ristrutturazioni degli immobili europei.

In Europa, infatti, più di un terzo del parco edilizio ha oltre 50 anni ed è gravemente inefficiente sotto il profilo energetico. Fattore che ha ripercussioni sia sulle bollette degli utenti, sia – più in generale – sul dato emissivo. Tuttavia per concretizzare l’Onda delle ristrutturazioni, i target di efficienza energetica per il comparto devono essere rivisti. 

In attesa di conoscere le proposte dell’Esecutivo UE, l’Europarlamento fa sentire la propria voce. Gli eurodeputati della Commissione Industria hanno votato ieri una relazione contenente alcune raccomandazioni per la nuova direttiva sul rendimento energetico degli edifici.

Rendimento energetico degli edifici, cosa cambiare?

Il testo approvato ha ricordato l’importanza di prevedere incentivi adeguati per la ristrutturazione edilizia, così come misure finanziarie subordinate a miglioramenti dell’efficienza e del risparmio energetico. Assieme ad informazioni chiare e accurate sulle prestazioni e costi energetici per i potenziali acquirenti e inquilini. La richiesta numero uno verte sulla possibilità di migliorare gli attestati di prestazione energetica (EPC) negli Stati membri.

I parlamentari ritengono che la revisione dell’EPBD debba promuovere ulteriormente le tecnologie degli edifici intelligenti favorendo un approccio incentrato sui dati. E creando un quadro per sfruttare tali dati al fine di migliorare la trasparenza e i parametri di riferimento.

Materiali da costruzione sostenibili

Le raccomandazioni puntano i riflettori anche sulla necessità di impiegare materiali da costruzione sostenibili, innovativi e non tossici, rafforzando le pratiche circolari del settore. E propongono un sistema di etichettatura per le risorse utilizzate che premi quelle più ecofriendly. 

 “Il report – spiega l’eurodeputata Eleonora Evi, co-portavoce di Europa Verde e relatrice ombra del report per il gruppo dei Verdi – chiede l’introduzione di standard minimi di performance energetica definiti a livello UE e, grazie al nostro lavoro sul dossier, riconosce il ruolo della natura come nostra migliore alleata, sottolineando il potenziale delle infrastrutture verdi, come tetti e muri verdi, e delle cosiddette ‘nature-based solutions’ per il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici e per l’adattamento e la mitigazione del clima e la biodiversità. Contiamo ora che la Commissione riprenda e integri questi elementi nella sua proposta di revisione della Direttiva”.

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