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IEA: il raffreddamento efficiente può ridurre drasticamente le emissioni

Un nuovo report dell’IEA mette in luce come l’efficientamento energetico dei condizionatori d’aria entro il 2050 potrebbe ridurre la necessità di una capacità aggiuntiva di generazione di energia elettrica di 1.300 gigawatt.

Con il raffreddamento efficiente si potrebbe raggiungere un taglio di 460 miliardi di tonnellate di gas serra

(Rinnovabili.it) – Un report dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), in collaborazione con il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP), mette in luce la necessità di un’azione internazionale coordinata sul raffreddamento efficiente per evitare fino a 460 miliardi di tonnellate di emissioni di gas a effetto serra entro la fine del secolo.

Secondo il report, dal titolo Cooling Emissions and Policy Synthesis, tecnologie di raffreddamento efficiente dal punto di vista energetico e climatico giocano un ruolo fondamentale per il mantenimento di comunità sane: vaccini e alimenti sono solo due esempi di ambiti in cui è necessaria una buona strategia di controllo delle temperature.

La natura essenziale dei servizi di raffreddamento è stata sottolineata anche dalla pandemia di covid-19, poiché i blocchi hanno costretto milioni di persone a rimanere a casa per lunghi periodi di tempo, rappresentando un problema di salute in molti paesi caldi.

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Il report IEA mostra come i sistemi di raffreddamento passeranno dai 3,6 miliardi di apparecchi attuali ad oltre 14 miliardi entro il 2050, richiedendo fino all’80% della futura capacità elettrica rinnovabile prevista per la metà del secolo. Per tale ragione, il raggiungimento dell’efficienza energetica appare come un obiettivo ineludibile.  

Secondo il rapporto, i paesi possono istituzionalizzare la necessità di un raffreddamento efficiente integrandolo nell’attuazione dell’emendamento di Kigali al protocollo di Montreal. I firmatari dell’emendamento hanno infatti concordato sulla riduzione di produzione e uso di gas refrigeranti (gli idrofluorocarburi, HFC) che può potenzialmente evitare un aumento delle temperature di 0,4° C entro il 2100.

“Mentre i governi lanciano enormi pacchetti di stimolo economico per far fronte agli impatti economici e sociali della crisi di covid-19, hanno un’opportunità unica per accelerare i progressi in un raffreddamento efficiente e rispettoso del clima. Standard di efficienza più elevati sono uno degli strumenti più efficaci che i governi devono implementare per raggiungere gli obiettivi energetici e ambientali”, ha affermato Fatih Birol, direttore esecutivo dell’IEA.

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L’IEA stima che il raddoppio dell’efficienza energetica nel condizionamento d’aria entro il 2050 ridurrebbe la necessità di una capacità aggiuntiva di generazione di energia elettrica di 1.300 gigawatt, l’equivalente di tutta la capacità termoelettrica a carbone in Cina e India nel 2018.

In tutto il mondo, il raddoppio dell’efficienza energetica dei condizionatori d’aria potrebbe consentire di risparmiare fino a 2,9 miliardi di miliardi di dollari entro il 2050, contando la sola riduzione dei costi di generazione, trasmissione e distribuzione di elettricità.

Infine, il rapporto delinea le opzioni disponibili che possono rendere il raffreddamento efficiente parte di una seria politica climatica: la ratifica universale e l’attuazione dell’emendamento di Kigali; piani nazionali che accelerano la transizione verso un raffreddamento rispettoso del clima come parte degli NDC (i cosiddetti Nationally Determined Contributions); sviluppo e attuazione di standard minimi di prestazione energetica ed etichettatura di efficienza energetica.