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Produrre elettricità a zero CO2 strizzando una spugna di luffa

Scoperto come ottenere piccole quantità di energia elettrica da spugne di luffa trattate

Produrre elettricità zero CO2
Via depositphotos.com

Dalla piezoelettricità alla flessoelettricità

(Rinnovabili.it) – Sono ritenute uno strumento utile per l’igiene personale, grazie alle loro proprietà esfolianti, ma un giorno non troppo lontano potrebbero aiutarci anche a produrre elettricità a zero CO2. Parliamo delle spugne vegetali ottenute dalla luffa, un tipo di zucca.

La pianta è al centro di una nuova ricerca energetica condotta da alcuni ingegneri dell’Università di Beihan, dell’Università di Pechino e dell’Università di Houston. Il gruppo voleva progettare un nuovo materiale morbido che permettesse la facile conversione della deformazione meccanica in elettricità. Il problema di questo approccio? La piezoelettricità, vale a dire la proprietà fisica che permette di creare una differenza di potenziale elettrico in risposta ad una deformazione meccanica uniforme, ha bisogno di specifici materiali cristallini. L’alternativa è sfruttare un effetto diverso, detto flessoelettricità, una forma alternativa di accoppiamento elettromeccanico presente universalmente in tutti i dielettrici che permette che risponde anche a deformazioni non uniformi. Peccato che il rendimento sia molto basso.

È esattamente a questo livello che si inserisce il lavoro del gruppo. Gli scienziati hanno ottenuto una significativa risposta flessoelettrica sfruttando un materiale biologico piuttosto comune: la spugna di luffa, per l’appunto. Queste spugne non sono altro che i gusci porosi che rimangono una volta fatta essiccare la zucca.

Produrre elettricità a zero CO2 con le piante

Gli ingegneri hanno rimosso dalla struttura emicellulosa e lignina, ottenendo come risultato un “scheletro cristallino” di cellulosa. Quindi, hanno collegato la spugna a un circuito elettrico e hanno iniziato a strizzarla più e più volte a mano. Il risultato? La spugna è stata in grado di generare fino a 8 nanoampere di elettricità. Nonostante sulla carta il valore sia estremamente basso, gli scienziati affermano di aver ottenuto il più alto coefficiente piezoelettrico equivalente specifico per densità mai registrato. E che ovviamente, con ulteriori interventi ,si potrebbe migliorare ancora il valore per aumentare la produzione di elettricità a zero CO2. La ricerca  stata pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences (testo in inglese).