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I prezzi dell’energia elettrica italiani si avvicinano a quelli europei

Enea pubblica l'analisi del terzo trimestre 2020 del sistema energetico italiano. La ripresa si fa sentire su consumi ed emissioni ma l'Indice ISPRED migliora

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Image by Hebi B. from Pixabay

(Rinnovabili.it) – L’allentamento delle misure restrittive, attuate in risposta alla crisi del COVID-19, ha prodotto immediatamente un effetto sul sistema energetico italiano. Se con il blocco, consumi ed emissioni associate erano crollati, la riapertura del terzo trimestre 2020 ha riportato i trend in positivo. A spiegarlo è la nuova analisi trimestrale dell’ENEA che monitora puntualmente offerta, domanda e impatto climatico.

Come era naturale aspettarsi, luglio, agosto e settembre sono stati caratterizzati un forte rimbalzo dei consumi energetici (più 18%) e della CO2 (più 20%) rispetto al trimestre precedente. Ma nonostante questi aumenti, il percorso di decarbonizzazione 2020 rimane sulla buona strada.

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Secondo l’ISPRED, l’indice che misura transizione energetica nazionale, il Belpaese ha raggiunto un netto miglioramento. Lo strumento valuta l’evoluzione della sicurezza energetica, dei prezzi dell’energia elettrica e delle emissioni. E oggi ci dice che “nonostante il rimbalzo congiunturale di consumi ed emissioni, il persistere dei loro livelli su valori significativamente inferiori a quelli dell’anno precedente ha consolidato il forte miglioramento”. Un più quattro sul secondo trimestre 2020, ma ben più 50% rispetto allo stesso periodo del 2019.

“Sul fronte della decarbonizzazione – si legge nel rapporto – le emissioni complessive di CO2 previste per fine 2020 risultano in linea con la traiettoria coerente con gli obiettivi 2030, sebbene resta più difficile da raggiungere l’obiettivo specifico relativo ai settori non-ETS”. Il merito va anche alle fonti rinnovabili che hanno aumento la loro quota di copertura sui consumi, rallentando però il ritmo delle nuove installazioni. Rallentamento di cui la pandemia è responsabile solo in parte. Ed è quest’ultimo elemento a preoccupare maggiormente. Se il trend non dovesse riprendersi, sarà difficile che l’Italia raggiunga i suoi obiettivi 2030 sul clima ed energia.

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E mentre si registra un nuovo ma leggero peggioramento dell’indice relativo alla sicurezza del sistema energetico, migliora quello dei prezzi dell’energia. Un bel più 60% rispetto al III trimestre 2019. Nel dettaglio il PUN ha avuto un notevole rialzo nel III trimestre 2020, dopo i minimi storici raggiunti tra aprile e maggio. “Sembra però consolidarsi – scrivono gli analisti – l’avvicinamento dei prezzi italiani a quelli medi europei che ha caratterizzato i mesi della crisi“. Un discorso che vale anche per le aziende. “Il confronto internazionale dei prezzi aggiornato al primo semestre 2020 mostra una riduzione del divario dei prezzi italiani, ma conferma anche che per le imprese italiane persistono differenziali quasi sempre svantaggiosi”.