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Povertà energetica in UE: nel 2019 ha colpito ancora 30 mln di cittadini

I fondi per la ripresa verde post pandemia, insieme alla Building Renovation Wave della Commissione, devono essere sfruttati anche per migliorare la capacità dei cittadini di riscaldare adeguatamente le abitazioni

Povertà energetica in UE: nel 2019 ha colpito ancora 30 mln di cittadini
credits: Werner Weisser da Pixabay

Il rapporto dell’istituto Jacques Delors fa il punto sulla povertà energetica nel continente

(Rinnovabili.it) – Le risposte alla povertà energetica sono le grandi assenti dai piani di ripresa post-Covid dei paesi europei. Anche chi affronta l’argomento lo fa in modo frammentario, non organico e quindi non abbastanza efficace. Il giudizio è del Jacques Delors Institute, che analizza la situazione in un documento pubblicato di recente.

Prima di tutto i dati. La povertà energetica in Europa sta diminuendo. La tendenza è chiara: sono sempre meno le famiglie dei paesi membri dell’Unione Europea che non hanno i mezzi finanziari per riscaldare adeguatamente le loro abitazioni. Ma i dati in numeri assoluti non sono affatto rassicuranti. Nel 2019, calcola l’istituto Delors, la povertà energetica ha riguardato qualcosa come 30 milioni di persone. Praticamente, metà della popolazione dell’Italia.

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Il rapporto spinge affinché questo tema venga messo al centro del Green Deal da parte della Commissione europea. E che anche i paesi membri facciano la loro parte, predisponendo delle misure ad hoc nei piani di ripresa post-Covid allo studio in queste settimane.

Convivono infatti  approcci diversi alla povertà energetica. Alcuni Stati puntano su misure palliative come i benefit sociali per sostenere le famiglie vulnerabili. Altri vanno sul versante della prevenzione e mirano a migliorare l’efficienza energetica degli alloggi, e quindi a ridurre la necessità di consumo energetico. Per l’istituto Delors entrambi i tipi di soluzioni sono necessari.

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E li si può finanziare con i soldi della ripresa verde. Appoggiandosi anche alla Building Renovation Wave lanciata dalla Commissione. “Con almeno il 37% dei 312 miliardi di euro di fondi dell’UE per la ripresa dati agli Stati membri destinati all’azione per il clima”, scrivono gli autori, “gli Stati membri hanno ora i mezzi finanziari per sollevare milioni di europei dalla povertà energetica”.

Tanto più che la povertà energetica verrà probabilmente aggravata dal Covid. La perdita o la contrazione del reddito può rappresentare un problema immediato per molte famiglie su questo fronte. Oltre all’aumento dei costi per il riscaldamento in caso di lockdown e permanenza forzata tra le 4 mura di casa. Un problema, si legge nel report, che è più sentito nell’Europa meridionale, dove gli edifici hanno minor isolamento. Bulgaria, Lituania, Grecia, Portogallo e Cipro sono i paesi con la più alta percentuale di popolazione che fatica a riscaldare le proprie case.