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Ecco il fondo sociale UE contro la povertà energetica

Povertà energetica: arriva il nuovo fondo sociale UE
Foto di Pete Linforth da Pixabay

La misura contro la povertà energetica per assicurare una transizione giusta

(Rinnovabili.it) – Un fondo sociale per attutire l’impatto della transizione energetica sulle famiglie europee meno abbienti. Ci sarà anche questo tra i provvedimenti che la Commissione presenterà domani nel pacchetto ‘Fit for 55’. Una misura pensata per evitare che i costi del nuovo ETS per trasporti e riscaldamento degli edifici faccia schizzare alle stelle la povertà energetica nell’Unione Europea che colpisce già 30 milioni di cittadini (il 7% degli europei).

Bruxelles ha deciso di creare un mercato del carbonio parallelo a quello già in vigore e riservato soltanto a regolare le emissioni dei trasporti e quelle originate dal riscaldamento degli edifici. Si tratta di una misura su cui, all’interno della stessa Commissione, c’è stato molto dibattito proprio per le pesanti conseguenze che potrebbe avere sui portafogli delle famiglie più in difficoltà. Inserire questi settori in un sistema ETS, infatti, farà aumentare i costi di questi servizi per le aziende, che si rivarranno sui consumatori finali.

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In ballo c’è quindi quella ‘transizione giusta’ che è il mantra della Commissione fin dal lancio del Green Deal nel 2019. Per far sì che il pieno dell’auto e le bollette del gas non pesino eccessivamente sui cittadini, aumentando i divari socio-economici e anche quelli tra Stati, Bruxelles sta pensando a un fondo sociale, una sorta di tesoretto alimentato dai proventi dello stesso ETS.

La bozza di provvedimento vista in anteprima dall’agenzia Reuters non presenta ancora nessuna cifra assoluta né una stima dell’ammontare del fondo. C’è però un’indicazione percentuale: sarà destinato al fondo sociale il 20% dei proventi del nuovo mercato del carbonio.

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Come funzionerà, più in dettaglio, questo fondo sociale? I paesi dell’UE devono preparare dei piani puntuali su come spendere la loro quota. Tra le misure possibili, la ristrutturazione degli edifici per aumentarne l’efficientamento energetico, l’installazione di sistemi di riscaldamento a zero emissioni di carbonio per ridurre le bollette del riscaldamento domestico, o ancora l’espansione dell’uso di trasporti a basse emissioni.

L’UE chiede poi un co-finanziamento. I soldi del fondo sociale copriranno solo il 50% dei costi previsti dai piani statali. Ma si parte in anticipo di 1 anno rispetto al nuovo ETS. La prima tranche di fondi dovrebbe essere disponibile già nel 2025, presa dal bilancio comunitario. Il nuovo mercato del carbonio su edifici e trasporti dovrebbe partire invece nel 2026.

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