Per un futuro a basso tenore di carbonio l'Istituto suggerisce di eliminare i sussidi alle fonti fossili e supportare maggiormente le fonti rinnovabili
“La produzione e il consumo di combustibili fossili hanno un costo per la società in termini di danni per la salute umana e per l’ambiente, come anche nella disponibilità delle risorse. Tuttavia, questi costi non si riflettono nei prezzi dei combustibili fossili”, ha detto Alexander Ochs, direttore del Programma Clima e Energia e co-autore dell’informativa del Worldwatch Institute.
Al fine di decarbonizzare il sistema energetico l’Istituto suggerisce quindi una inversione di marcia che porti alla crescita degli aiuti alle energie a basso rilascio di inquinanti favorendo contemporaneamente la crescita economica dei paesi e la conseguente riduzione della dipendenza dalle importazioni di petrolio ed energia. “Senza le sovvenzioni ai combustibili fossili è stato previsto, entro il 2020, un calo del consumo globale di energia di quasi il 4%, mentre la domanda di benzina si ridurrebbe di circa 3,7 milioni di barili al giorno, la richiesta di carbone sarebbe inferiore di circa 230 tonnellate e cadrebbe in modo significativo anche la domanda di gas naturale”, dice il Worldwatch citando dati forniti dall’Agenzia internazionale per l’energia (AIE) e chiarendo inoltre che,così facendo, le emissioni di anidride carbonica risulterebbero inferiori del 4,7% nel 2020 e circa il 5,8% nel 2035.