(Rinnovabili.it) – Quanto incide sui consumi domestici l’energia utilizzata da prodotti come bollitori, tostapane o phon? Se la domanda la doveste porre alla Commissione Europea, la risposta sarebbe “non abbastanza da preoccuparcene”. E’ infatti più o meno questa la scusa con cui l’esecutivo europeo ha liquidato questi prodotti dalla lista di elettrodomestici a cui applicare le nuove norme sull’efficienza energetica.
Attualmente Bruxelles sta lavorando sull’aggiornamento della direttiva comunitaria sull’Ecodesign, il principale strumento di politica europea per migliorare l’efficienza energetica dei beni quali frigoriferi, forni e TV. La direttiva obbliga i produttori a migliorare i consumi energetici, eliminando gradualmente i prodotti che non soddisfano i requisiti stabiliti. Le norme per la progettazione ecocompatibile sono accompagnate da puntuali etichette energetiche che hanno l’obiettivo di aiutare i consumatori ad acquistare elettrodomestici più efficienti e più economici in termini di consumi in bolletta.
Senza questo provvedimento, introdotto oltre 15 anni fa, i frigoriferi e tutti gli altri apparecchi domestici ad esso soggetti, non avrebbero avuto quella spinta a migliorare le prestazioni che ora li vedono consumare il 50% rispetto ai modelli dell’epoca. La squadra di commissari di Jean-Claude Juncker, riunita a Strasburgo martedì ha avviato la nuova valutazione sulla lista prodotti, aprendo le porte del regolamento a elementi come asciugatori, ascensori e pannelli solari. Fuori rimarranno invece quelli che la stessa commissione ha definito “privi di un potenziale di grande risparmio energetico”.
“È un segnale grave che i bollitori e i tostapane elettrici, presenti in decine di milioni di case europee, vengano esplicitamente indicati come prodotti minori da non regolamentare. E lo è ancora di più che non siano inclusi nelle regole di efficienza energetica i cellulari, che carichiamo tutti i giorni nelle nostre case”, commenta Davide Sabbadin, responsabile efficienza energetica di Legambiente. “Con la decisione odierna Junker chiude il capitolo in cui gli uffici tecnici regolamentano i prodotti in base alla loro diffusione e rilevanza e introduce il principio di una decisione politica su che cosa va regolamentato e che cosa no, sulla spinta delle critiche antieuropeiste – prosegue Sabbadin -. Non ha veramente alcun senso indebolire la norma energetica di maggiore successo dell’Unione europea, una disposizione che, senza alcuna spesa per i cittadini e per gli Stati, ci fa risparmiare mediamente 400 euro all’anno di elettricità a famiglia”.