Il fenomeno lo conosciamo tutti. Eppure quanti possono dire di aver adottato degli accorgimenti per frenare l’immane sperpero di risorse che esso comporta? Tutto nasce da una progettazione delle apparecchiature elettriche ed elettroniche poco propensa a considerare gli effetti che, a livello aggregato, comportano i consumi anche quando esse non vengono utilizzate. Ogni anno, nell’Unione Europea, i dispositivi domestici e da ufficio in modo “stand-by”, ovvero nella condizione in cui è consentita la loro riattivazione a distanza e/o la visualizzazione di informazioni su un display, e in modo “spento”, ovvero nella condizione in cui non è permessa alcuna funzione utile, consumano qualcosa come 47 TWh di energia elettrica (stima della Commissione Europea 2005). Il valore monetario di questo scempio? Nell’ordine dei 7 miliardi di Euro.
A livello della singola abitazione, normalmente, i consumi nei modi stand-by e spento arrivano a superare il 10% dei consumi totali. Quantificarli è possibile, dotandosi di un wattmetro e misurando l’assorbimento, sia nei modi stand-by/spento, sia da accesi, degli elettrodomestici che rimangono costantemente collegati alla rete elettrica.
Potenze elettriche assorbite da alcune apparecchiature domestiche-tipo * | ||||
Acceso | Stand-by | Spento | ||
(W) | (W) | (W) | ||
TV LCD | 31 | 1 | Non disponibile | |
Decoder | 8 | 4 | Non disponibile | |
Impianto Hi-Fi | 13 | 3 | Non disponibile | |
Lampada da tavolo | 23 | Non disponibile | 2 | |
* Misurazioni dirette effettuate su prodotti di primarie case costruttrici |
Stimando le ore annue di utilizzo, si può addirittura constatare come, per la maggior parte dei comuni apparecchi presenti in casa, valga la regola per cui i consumi da stand-by/spento siano superiori ai consumi dovuti al loro uso per la funzione primaria. Si prenda ad esempio un decoder. Il suo utilizzo dipende da quello della TV. Supponendo che questa rimanga accesa per 3 ore al giorno (1.095 ore all’anno), in un anno, il decoder, che non dispone di un comando di spegnimento, consuma in modo stand-by 31 kWh (4 W x 7.665 h x 1.000), mentre in modalità attiva consuma solo 9 kWh (8 W x 1.095 h x 1.000). Lo stesso discorso vale per un impianto Hi-Fi, che, in compenso, è solitamente dotato di una funzione utile sul display (orologio), al contrario di una lampada da tavolo, nel caso assorba potenza anche da spenta.
Gli studi che affermano che una quota del 10% dei consumi domestici sia connessa agli assorbimenti in stand-by e spento delle apparecchiature elettriche ed elettroniche, si traduce, per l’utente domestico medio in Italia, in un consumo di 220 kWh all’anno (vedi tabella seguente), con un aggravio sulla bolletta di 38 € (220 kWh x 17,31 c€/kWh).
Da tenere a mente che il 10% dei volumi totali di energia elettrica venduta a clienti domestici nel 2010 equivale a 6,3 TWh e che questo valore, oltre a rappresentare il 2% dei consumi elettrici nazionali, implica un impegno di potenza per diversi MW, anche nelle ore di punta.
Italia – Clienti domestici. Volume di energia elettrica venduto e numero di punti di prelievo nel 2010. | |||
Volumi totali | Punti di prelievo | Volume medio | |
(GWh) | (Migliaia di unità) | (kWh/Punto di prelievo) | |
63.047 | 28.659 | 2.200 | |
Fonte: Autorità per l’energia elettrica e il gas, elaborazione su dichiarazioni degli operatori. |
Per ovviare a tutto questo, la Commissione Europea si sta da tempo muovendo. Attraverso l’applicazione del Regolamento n. 1275 del 2008, che introduce un limite massimo di potenza assorbita nei modi stand-by e spento per le apparecchiature da immettere sul mercato, si conta di raggiungere un risparmio del 75% di energia elettrica entro il 2020. Dal 2013, i valori massimi saranno di 1 W per il modo stand-by e 0,5 W per il modo spento.
I tempi previsti per centrare l’obiettivo, però, sono lunghi. Prima di ottenere dei risultati concreti, infatti, occorrerà che tutti gli apparecchi attualmente utilizzati siano sostituiti da quelli più nuovi. Inoltre, l’imposizione di limiti di assorbimento non risolve definitivamente il problema. Infatti, anche dopo aver sostituito completamente tutti gli elettrodomestici, per quanto diminuiti, i consumi in modo stand-by e spento permarranno.
Tuttavia, attraverso interventi semplici e veloci, da ritenere prioritari all’interno di un’azione per il risparmio energetico domestico, visti i bassissimi costi di implementazione, è data facoltà a ciascuno di tagliare fin da subito i propri consumi da stand-by/spento e arrestare lo spreco di risorse ad essi conseguente.
LE SOLUZIONI
Oltre all’operazione di scollegamento manuale degli apparecchi dalla rete elettrica, che è a costo zero, esistono diverse altre soluzioni per contrastare i consumi di apparecchiature non utilizzate. La spesa si ripaga solitamente in brevissimo tempo, grazie ai risparmi energetici conseguiti.
Multipresa con interruttore
La soluzione multipresa con interruttore è la più semplice e più economica. Consente di gestire manualmente i carichi da stand-by/spento, annullandoli istantaneamente. Richiede un gesto volontario da parte dell’utente.
Multipresa a spegnimento intelligente
Le multipresa intelligenti sono dotate di un dispositivo in grado di misurare la potenza assorbita dalle apparecchiature collegate. Quando si passa in modalità stand-by/spento, la potenza richiesta si abbassa oltre una certa soglia, impostata automaticamente o manualmente, e il dispositivo effettua il distacco degli apparecchi. Un sensore consente di riaccenderli a distanza, ma comporta a sua volta un consumo di energia elettrica.
Apparecchi anti stand-by
Sono dispositivi da inserire tra la presa di corrente e le apparecchiature. Possono essere a timer pre-impostato oppure a sensore di carico con soglia di distacco. Comportano un consumo di energia, fornita da una batteria o dalla rete elettrica.