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La cogenerazione nel PAEE 2011

La bozza del secondo Piano per l’Efficienza Energetica redatta dal MSE conferma per il settore industriale un impegno di energia risparmiata pari a 6,3 TWh l’anno da conseguire tramite CAR

La bozza di Piano d’Azione Italiano per l’Efficienza Energetica (PAEE) di giugno 2011 è stata sottoposta a consultazione pubblica fino al 15 luglio 2011. Si attende, ora, che la versione finale venga trasmessa dal Ministero dello Sviluppo Economico alla Commissione Europea.

Redatto in ottemperanza della Direttiva 2006/32/CE, il PAEE è al primo aggiornamento dopo la sua pubblicazione nel 2007. Il MSE, inoltre, dovrà provvedere a produrre un terzo documento con due anni di anticipo rispetto alla scadenza del 2016, data per cui è fissato l’obiettivo di risparmio di energia primaria concordato in sede europea.

L’Italia si è assunta l’impegno di conseguire un risparmio pari al 9,6% del consumo medio annuo registrato nel periodo 2001-05. Tale traguardo si inserisce nel “pacchetto energia” dell’UE al 2020, che prevede una riduzione della domanda di energia primaria del 20%. Pur non essendo vincolante, il raggiungimento dell’obiettivo di efficienza energetica contribuirà positivamente a centrare anche la quota obiettivo di produzione da energie rinnovabili sui consumi finali, limitando questi ultimi. Ecco perché il PAEE sugli usi finali dell’energia si integra con il Piano d’Azione Nazionale per le Energie Rinnovabili, il cui obiettivo ha carattere vincolante.

La quantità di risparmio energetico da conseguire nel 2010, fissata dal PAEE 2007 come traguardo intermedio, è stata superata, andando a toccare i 47,7 TWh/anno, cioè circa 12 TWh/anno in più rispetto a quanto previsto. Le modalità con cui si sono realizzati i risparmi si sono rivelate, invece, sostanzialmente diverse in confronto alle previsioni, ma, nel complesso, le forme di incentivazione, tra le quali le detrazioni fiscali e i titoli di efficienza energetica sono le principali, hanno svolto efficacemente la loro funzione.

La cogenerazione è una tecnologia inclusa tra gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica individuati dalla Direttiva, grazie al risparmio di energia primaria che è possibile ottenere rispetto alla generazione separata di energia elettrica ed energia termica. Il PAEE 2007 attribuiva alle nuove installazioni cogenerative ad alto rendimento in ambito industriale un obiettivo di risparmio di 2.093 GWh/anno al 2010, che è stato superato (2.493 GWh/anno a consuntivo), e 6.280 GWh/anno al 2016 (confermato dal PAEE 2011). In termini percentuali, le cifre riportate significano il 5,2% del totale del risparmio energetico conseguito nel 2010 e il 5,0% rispetto ai 126.540 GWh/anno di energia da risparmiare al 2016.

Sono quote che effettivamente sembrano marginali per una tecnologia consolidata che vanta di rappresentare il 17% della produzione totale di energia elettrica nel Paese (dato MSE 2010). Tuttavia, occorre osservare che in esse non viene compreso il contributo apportato dalle nuove installazioni nel settore civile, per le quali l’AEEG ha individuato un’apposita scheda tecnica (21-bis) per la quantificazione dei risparmi ai fini dell’emissione di certificati bianchi secondo il sistema oramai superato.

E occorre osservare, soprattutto, che, fino a poco tempo fa, la cogenerazione ad alto rendimento non poteva contare sul nuovo sistema di incentivazione approvato con il D.M. del 5 settembre 2011. Esso sembra poter definitivamente rimuovere i freni che ancora ostacolano lo sviluppo a livello diffuso di questa tecnologia, in grado di contribuire da subito e in maniera incisiva al rinnovamento efficiente del parco impianti ed alla transizione verso la generazione distribuita dell’energia.