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L’Efficienza energetica è ricchezza

(Rinnovabili.it) – Riflettori puntati a Roma sulla gestione intelligente e sostenibile delle risorse energetiche. Nella capitale si è aperta questa mattina la Quarta conferenza nazionale sull’efficienza energetica, la due giorni organizzata degli Amici della Terra per raccogliere allo stesso tavolo i protagonisti del settore e decision maker. Nella sua veste 2012, l’appuntamento ha scelto lo slogan “Efficienza è ricchezza” come concetto chiave, una ricchezza intesa per il nostro paese, con riflessi immediati sulla crisi, per la produttività delle imprese, migliorando la competitività economica e quindi per il reddito stesso delle famiglie.

 

“Nelle fasi di crisi – ha sottolineato Rosa Filippini, Presidente degli Amici della Terra – le imprese sono indotte ad avviare ristrutturazioni per riconquistare competitività e spazio sui mercati. Una delle strade principali per ottenere questo risultato è quella di migliorare l’efficienza energetica ed ambientale dei processi produttivi e di puntare sulla qualità ambientale ed energetica dei prodotti”.

 

La conferenza non poteva che dedicare uno spazio d’elezione alla strategia energetica nazionale (SEN) e gli obiettivi della nuova Direttiva europea in materia, i due argomenti caldi per il comparto e per il futuro energetico del Paese. E in questo contesto che Amici della Terra avanza la propria proposta, chiedendo di modificare gli obiettivi della SEN per le fonti rinnovabili al 2020, portando al 22% l’obiettivo delle rinnovabili termiche (ora indicato al 19%), e riducendo al 31% quello delle rinnovabili elettriche (ora al 37%). “In questo modo – spiega Filippini – aumenterebbe la coerenza interna della Strategia e verrebbe dato un chiaro segnale di discontinuità rispetto al precedente ciclo di politiche di incentivazione. Tale scelta consentirebbe comunque di raggiungere l’obiettivo generale del 20% di rinnovabili al 2020 (vedi Tabella n. 1 nel file allegato), puntando con chiarezza sulle rinnovabili termiche, che sicuramente possono svilupparsi nella misura proposta con minori costi di incentivazione e maggiori ricadute per l’economia italiana rispetto alle rinnovabili elettriche”.

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