(Rinnovabili.it) – Puntare sull‘isolamento per ridurre i consumi e l’impatto ambientale del settore industriale europeo. E’ la ricetta redatta da Ecofys per conto dell’European industrial insulation Foundation (EiiF) nel rapporto Protezione del clima con rapido recupero economico. Lo studio identifica per gli isolamenti termici industriali un elevato potenziale di efficienza energetica ancora non sfruttato o addirittura ignorato: ad oggi infatti, i dati degli esperti del settore mostrano che, negli impianti produttivi, circa il 10% o più delle apparecchiature non sono termicamente isolate o presentano una coibentazione danneggiata. Inoltre il livello di isolamento installato è generalmente basato su considerazioni di minimo investimento derivanti da requisiti di massima temperatura di superficie per la protezione del personale, da requisiti minimi per il processo oppure risulta basato semplicemente su di un generico massimo valore di dispersione termica ammessa.
“La generale mancanza di consapevolezza del potenziale di risparmio energetico derivante dall’isolamento industriale è sorprendente”, commenta Andreas Gürtler, direttore della Fondazione, spiegando come al contrario l’industria comunitaria possa risparmiare, energicamente parlando, ben a 620 petajoule, pari al consumo energetico di 10 milioni di abitazioni o all’energia prodotta da 15 centrali termoelettriche a carbone da 500 MW. I benefici arriverebbero anche dal lato ambientale, evitando all’atmosfera 49 Mt di CO2. Per centrare l’obiettivo, ovvero per coibentare le superfici non isolate con spessori economicamente ottimizzati e riparare quelle danneggiate sarebbe necessario un investimento iniziale di circa 900 milioni di euro, ma i tempi di recupero per la maggior parte di tali investimenti sarebbero al disotto di un anno, e, talvolta, solo di pochi mesi. “Quando parliamo di isolamento le persone normalmente pensano ad edifici e frigoriferi senza considerare tutto il calore disperso nei processi industriali, a causa di tubature ed altre attrezzature non perfettamente isolati”, ha aggiunto Kornelis Blok, direttore scientifico di Ecofys.