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Incentivi riqualificazione energetica, da Senato richiesta di potenziamento

La Commissione Industria, nell'ambito dell'affare assegnato sulle ricadute degli incentivi sulle filiere produttive di settore, approva una risoluzione che dà al Governo indirizzi precisi su come confermarli, correggerli e potenziarli

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©torange.biz (CC BY 4.0)

 

 

(Rinnovabili.it) – “Annuncio con soddisfazione l’approvazione all’unanimità di una risoluzione che dà al Governo degli indirizzi precisi su come confermare, correggere e potenziare le misure a sostegno degli interventi di riqualificazione energetica oggi esistenti”. Con queste parole il senatore Gianni Girotto, Presidente della Commissione Industria a Palazzo Madama, ha chiuso i lavori sull’Affare assegnato “Ricadute dei sistemi di incentivazione per la riqualificazione energetica degli edifici sulle filiere produttive di settore”. Presentato a luglio di quest’anno, l’affare ha passato in rassegna i contribuiti dei principali stakeholder di settore, per approfondire con loro le criticità e le eventuali soluzioni per migliorare strumenti  come ecobonus, conto termico o certificati bianchi. Un elemento fondamentale se si considera che negli ultimi 12 anni, soltanto con la detrazione Irpef per il retrofit energetico, gli investimenti per la riqualificazione edilizia hanno raggiunto i 39 miliardi di euro, consentendo all’Italia di risparmiare 100 milioni di MWh (dati Enea – leggi anche Rapporto efficienza energetica: con ecobonus risparmiati 100 TWh).

 

Nonostante i buoni dati, permane l’esigenza di rendere tali strumenti più funzionali, soprattutto se si parla di ecobonus e si guardano le ultime novità introdotte dalla normativa italiana. Come spiega il senatore pentastellato “Il meccanismo dello sconto in fattura e della cessione era stato introdotto dal decreto legge crescita che, nonostante risultati complessivi positivi, ha portato ad alcune criticità oggettive”. A spiegarne la portata sono stai i soggetti auditi in questi mesi. Dal ciclo di incontri è, infatti, emerso il rischio di una possibile distorsione del mercato “in cui soltanto i fornitori più strutturati e dotati di elevata capacità organizzativa e finanziaria avrebbero potuto anticipare ai clienti la liquidità necessaria a ottenere lo sconto e disporre della capienza fiscale sufficiente per compensare il credito di imposta”. A pagarne il prezzo sono ovviamente le piccole e medie imprese che non possono sostenere economicamente tale opzione.  “Non c’è dubbio che il meccanismo debba essere corretto”, aggiunge Girotto.

 

“La Commissione  ha voluto dare il suo contributo per superare il problema, attraverso l’adozione di una risoluzione che impegna il Governo a individuare adeguati meccanismi di protezione temporanei per le piccole e medie imprese e a dare seguito alle raccomandazioni dell’Autorità”, tiene a precisare il senatore. Non solo. L’atto mira anche a potenziare gli interventi di riqualificazione energetica, semplificare il meccanismo del conto termico, aggiornare il meccanismo dei certificati bianchi e promuovere il modello e il ruolo delle ESCo.

“Al Governo ora – conclude Girotto – la responsabilità di intervenire con la Legge di Bilancio per coordinare gli sforzi, individuando i migliori punti di caduta. Da parte nostra, continueremo a seguire la vicenda fino a che tutti i soggetti coinvolti saranno tutelati nei loro interessi”.

 

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