Investire nella decarbonizzazione renderà l’energia più economica e più accessibile. Aiutando a definire un nuovo sistema energetico più giusto e inclusivo nei confronti dei consumatori. Questo in poche parole il messaggio che emerge dal nuovo rapporto pubblicato stamane dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA). Il documento, intitolato “Strategie per transizioni energetiche pulite ed eque”, esamina da vicino le questioni dell’accessibilità economica e della equità come parte dei processi di transizione, cercando di smontare due percezioni errate che alimentano il dibattito odierno. Ossia che le attuali pressioni sul costo della vita siano legate all’energia pulita e che le tecnologie a zero emissioni siano sempre più costose di quelle basate sui combustibili fossili.
Come spiega la IEA, infatti, i dati sfatano queste errate credenze. “I dati chiariscono che quanto più rapidamente si procede verso la transizione all’energia pulita, tanto più conveniente sarà per i governi, le imprese e le famiglie”, ha affermato il direttore esecutivo dell’Agenzia, Fatih Birol. “L’analisi globale unica nel suo genere contenuta nel nostro nuovo rapporto mostra che il modo per rendere l’energia più accessibile per un maggior numero di persone è accelerare le transizioni, non rallentarle”.
Gli effetti della crisi energetica
Nel 2022 la crisi della fornitura di gas, innescata dai tagli operati dalla Russia alle consegne in Europa, ha avuto un effetto devastante sul sistema energetico. E non solo quello del Vecchio Continente. La pressione al rialzo sui prezzi (iniziata in realtà già nel 2021 con la ripresa dalle chiusure del COVID) si è abbattuta su famiglie e imprese con effetti sensibili. A livello globale i consumatori hanno speso quasi 10mila miliardi di dollari in energia nel 2022 – una media di oltre 1.200 dollari a persona – cifra che tiene conto anche degli aiuti elargiti dai governi per tamponare il caro bollette. Si tratta di quasi il 20% in più rispetto alla media dei cinque anni precedenti.
E anche ora che la situazione è tornata a dinamiche più stabili, il sistema energetico globale continua ad essere caratterizzato da difficoltà e molteplici disuguaglianze. 750 milioni di persone nel mondo vivono senza elettricità e un numero ancora più alto non ha accesso ad un’energia economica. “Nelle economie avanzate – scrive la IEA – il 10% delle famiglie più povere spende quasi un quarto del proprio reddito disponibile in energia residenziale e carburanti per i trasporti, anche se consuma circa la metà di questi combustibili rispetto al 10% più ricco (che spende il 5% del proprio reddito nell’energia)”. Le percentuali peggiorano drasticamente nelle economie in via di sviluppo.
Rendere l’energia più economica
La soluzione per rendere l’energia più economica e accessibile si trova nella stessa transizione energetica. In molti casi, le tecnologie energetiche pulite sono già più competitive in termini di costi sull’arco di vita rispetto a quelle che dipendono da combustibili fossili convenzionali. In particolare l’eolico e il fotovoltaico rappresentano le opzioni più economiche per la nuova potenza elettrica installata. Anche i veicoli elettrici e gli apparecchi ad alta efficienza energetica offrono vantaggi economici importanti nel corso della loro vita.
Il rapporto dell’Agenzia stima che instradare il mondo sul percorso verso le zero emissioni nette entro la metà del secolo, potrebbe più che dimezzare i costi operativi del sistema energetico globale nei prossimi dieci anni rispetto ad una traiettoria basata sulle impostazioni politiche attuali.
Ovviamente per ottenere un tale vantaggio servono investimenti iniziali più alti di quelli finora impegnati nelle tecnologie pulite. “Ciò è particolarmente vero nelle economie emergenti e in via di sviluppo, dove gli investimenti nell’energia pulita sono in ritardo a causa di rischi reali o percepiti che ostacolano nuovi progetti e l’accesso ai finanziamenti”. Ma aumentare le risorse per la transizione energetica non dovrebbe essere un problema se si considera che nel 2023, a livello mondiale i governi hanno speso collettivamente circa 620 miliardi di dollari per sovvenzionare l’uso dei combustibili fossili, contro i 70 miliardi di dollari spesi per sostenere gli investimenti nell’energia pulita.
Le soluzioni per una transizione giusta
Il rapporto definisce una serie di misure, basate su politiche comprovate nel mondo reale, che i governi possono adottare per rendere le tecnologie pulite più accessibili a tutte le persone. Questi includono:
- la fornitura di programmi di ammodernamento dell’efficienza energetica alle famiglie a basso reddito;
- l’obbligo per i servizi pubblici di finanziare pacchetti di riscaldamento e raffreddamento più efficienti;
- un’aumentata disponibilità di apparecchi altamente efficienti;
- la fornitura di opzioni di trasporto pulito e a prezzi accessibili, compreso un maggiore sostegno ai trasporti pubblici e ai mercati dei veicoli elettrici di seconda mano;
- la sostituzione dei sussidi ai combustibili fossili con trasferimenti di denaro mirati per i più vulnerabili;
- l’utilizzo dei proventi derivanti dal prezzo del carbonio per affrontare le potenziali disuguaglianze sociali che potrebbero sorgere durante le transizioni energetiche.