Greenpeace ha accusato Amazon di non alimentare in maniera sostenibile i propri data center virtuali, ma il colosso delle vendite web ha smentito le insinuazioni
(Rinnovabili.it) – E’ una guerra virtuale quella tra Amazon e Greenpeace, in lotta per dimostrare quanto green sia la gestione dei cloud. L’associazione ambientalista afferma infatti che il colosso delle vendite web non sarebbe abbastanza attento all’ambiente, mentre Amazon ha replicato di prestare molta attenzione alla riduzione del proprio impatto ambientale.
Nelle ultime settimane i rivali di Amazon, come Apple e Microsoft, sono stati elogiati da Greenpeace per i piani di utilizzo delle fonti di energia rinnovabili come il solare e l’eolico, ma per Amazon Greenpeace ha esposto solo critiche per non aver seguito l’esempio green delle altre due realtà, definendo la società una realtà rimasta all’età della pietra per tutto quello che riguarda i servizi su cloud. “Lo stoccaggio virtuale di foto e altri dati dello smartphone non deve danneggiare l’ambiente: Apple, in netto contrasto con Amazon, sta alimentando il suo iCloud con il 100 per cento di energia rinnovabile”, ha detto David Pomerantz di Greenpeace. “Se Amazon vuole offrire ai propri clienti un telefono cellulare moderno, potrebbe iniziare con l’alimentare le proprie operazioni con moderne forme di energia rinnovabile come l’energia eolica e solare, attualmente impiegate dai suoi concorrenti.”
Ma di contro la società ha replicato “Amazon Web Services (AWS) è stato e continua ad essere impegnato a lavorare sodo per proprio conto e insieme ai nostri fornitori di energia in tutto il mondo per offrire servizi cloud ecologici” ha dichiarato la società sottolineando di avere a disposizione data center in 10 differenti stati nel mondo, due dei quali in Oregon, che utilizzano il 100% di elettricità carbon free.